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Vaccini Italia, le nuove linee guida di Figliuolo

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Il commissario straordinario alle Regioni: “Aumentare contributo medici”. Oltre 30 milioni le dosi somministrate

Mentre sono oltre 30 milioni le dosi di vaccino anti-covid somministrate in Italia fino ad oggi, arrivano le nuove linee guida con il commissario Paolo Figliuolo che esorta le Regioni a fare di più per coinvolgere medici di base, farmacisti e altri operatori.

Vaccini Italia, oltre 30 mln di dosi somministrate

Sono 30.158.028 le dosi di vaccino anti-covid somministrate ad oggi mentre sono quasi 10 milioni (9.856.159) le persone che hanno già completato il ciclo vaccinale, pari al 16,63% dei cittadini. Sono i dati contenuti nel report della struttura commissariale all’emergenza covid, guidata dal commissario straordinario Figliuolo.

Linee guida per la prosecuzione della campagna vaccinale

Una delle indicazioni arrivate da parte di Figliuolo è l’invito alle Regioni ad “aumentare in maniera graduale il contributo assicurato” da medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle “vaccinazioni giornaliere, mantenendo, in una fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli hub vaccinali”

“In una fase successiva, in previsione di eventuali ulteriori richiami, si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l’attività vaccinale quanto più possibile nell’alveo di tutte le strutture ordinarie del Servizio sanitario nazionale arrivando a coinvolgere la totalità dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta farmacisti e altri operatori del Ssn, al fine di realizzare un sistema di vaccinazioni sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali”, scrive ancora Figliuolo.

Nella premessa all’invito Figliolo rileva che “il numero dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e altri operatori del Ssn che hanno espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale è già oggi considerevole e permetterebbe di incrementare notevolmente la capacità di inoculazione giornaliera, pur tenendo in debito conto le maggiori difficoltà logistiche connesse con la distribuzione e conservazione dei vaccini, alla soluzione delle quali ha conferito un contributo significativo l’Ordinanza del ministero della Salute del 20 maggio ‘Tracciabilità dei contenitori dei flaconi di vaccini'”, che, in particolare, consente ai grossisti e alle farmacie territoriali, ove richiesto dalla Regione o dalla Provincia autonoma, di detenere e trasportare eccezionalmente i flaconi di vaccino nei contenitori predisposti dalle farmacie ospedaliere delle strutture sanitarie, opportunamente tracciato mediante apposizione di un codice.

Vaccinazioni domiciliari

“Il graduale passaggio da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub vaccinali verso un sistema di ‘vaccinazioni delocalizzate’, molto più capillare e prossimo ai cittadini, permetterà di completare l’immunizzazione delle categorie più fragili, degli over 80, dei cittadini con comorbilità e ridotta mobilità, non ancora completamente intercettate dell’attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio e comunque in luoghi ad ed esso prossimi”, scrive Figliuolo.

“Lo svolgimento dell’attuale campagna vaccinale anti Sars-Cov-2 individua di circa 2600 punti vaccinali nazionali, operanti in ospedali, hub regionali, delle Province autonome e strutture sanitarie della Difesa, il punto nevralgico per la somministrazione di vaccini. Questa organizzazione, grazie a una progressiva implementazione di risorse e procedure, ha consentito di raggiungere e superare il traguardo delle 500.000 somministrazioni giornaliere, contenendo l’impatto sul sistema di distribuzione anche in funzione del non elevato numero dei siti presso i quali conferire vaccini”, si spiega nel testo.

“Gli studi sinora condotti – spiega ancora Figliuolo – indicano che, ai fini della tutela della salute e della funzionalità degli ospedali, l’efficacia della campagna vaccinale direttamente correlata la rapidità con cui viene svolta (approccio quantitativo) ma anche alla immunizzazione efficace dei target di popolazione più suscettibili di sviluppare una forma di malattia (grave approccio qualitativo). Pertanto vaccinare rapidamente il maggior numero di persone è un requisito importante tenendo sempre prioritario il completamento della copertura della popolazione vulnerabile e fragile”.

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