LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Variante Omicron è “preoccupante”, primo caso in Europa

6 min di lettura
vaccini covid

Individuato in Belgio. La variante presenta un gran numero di mutazioni sulla proteina Spike, “alcune delle quali preoccupanti” spiegano gli esperti dell’Oms

Nel pieno della quarta ondata di coronavirus ora i riflettori sono accesi anche sulla nuova variante sudafricana covid, la B.1.1.529, denominata Omicron dall’Oms. La variante presenta un gran numero di mutazioni sulla proteina Spike “alcune delle quali preoccupanti” spiegano gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Gli scienziati sono al lavoro per studiare Omicron, i fari sono puntati sulla contagiosità e sull’efficacia dei vaccini.

OMS – L’Oms ha designato la nuova variante di Sars-CoV-2 rilevata in Sudafrica come una variante di preoccupazione (Voc). “Sulla base delle prove presentate indicative di un cambiamento negativo nell’epidemiologia di Covid-19”, il gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’evoluzione del virus, Tag-Ve, ha “consigliato all’Oms che questa variante dovrebbe essere designata come Voc” e l’Oms ha seguito l’indicazione, scegliendo la lettera dell’alfabeto greco che la identificherà da ora in poi.

La variante B.1.1.529 è stata segnalata per la prima volta all’Oms dal Sudafrica il 24 novembre scorso, spiegano dall’agenzia. La situazione epidemiologica nel Paese è stata caratterizzata da tre picchi distinti nei casi segnalati, l’ultimo dei quali è stato prevalentemente da variante Delta. Nelle ultime settimane, però, “le infezioni sono aumentate vertiginosamente – ripercorre l’Oms – in coincidenza con il rilevamento della variante B.1.1.529. La prima infezione confermata nota da B.1.1.529 proveniva da un campione raccolto il 9 novembre 2021”.

“Prove preliminari suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione” con la nuova variante di Sars-CoV-2 rilevata in Sudafrica. Il mutante ha un gran numero di mutazioni, spiegano gli esperti, “alcune delle quali preoccupanti”.

“Il numero di casi di questa variante sembra essere in aumento in quasi tutte le province del Sudafrica”. Gli esperti Oms precisano che l’attuale diagnostica basata sui test molecolari “continua a rilevare” la variante Omicron. Diversi laboratori hanno indicato che con un test Pcr ampiamente utilizzato uno dei tre geni bersaglio non viene rilevato e questo test può quindi essere utilizzato come ‘marker’ per identificare questa variante, in attesa di conferma del sequenziamento. Utilizzando questo approccio questa variante è stata rilevata a velocità più elevate rispetto ai precedenti picchi di infezione, suggerendo che Omicron potrebbe avere un vantaggio di crescita, oltre al già citato maggiore rischio di reinfezione rispetto ad altre varianti di preoccupazione. “Sono in corso numerosi studi”, informa infine l’Oms, e il gruppo di esperti Tag-Ve che segue l’evoluzione del virus “continuerà a valutare questa variante. L’Oms comunicherà le nuove scoperte agli Stati membri e al pubblico, se necessario”.

PRIMO CASO IN EUROPA – Il primo caso confermato in Europa della nuova variante B1.1.529 è stato individuato in Belgio. La paziente, una giovane positiva alla variante B.1.1.529, proviene dall’Egitto dopo aver fatto scalo in Turchia. L’esito del test è stato confermato dall’ospedale universitario UZ Leuven. La donna, non vaccinata, ha sviluppato sintomi a 11 giorni di distanza dal viaggio in Egitto, come ha riferito l’emittente RTBF.

COMMISSIONE UE – La Commissione europea ha raccomandato ai Paesi Ue l’impiego di un “freno di emergenza” per i viaggi dall’Africa del Sud, per arginare la variante del virus rilevata in quella regione. Secondo la presidente Ursula von der Leyen, che ha raccomandato la sospensione di tutti i voli con i Paesi interessati, la mossa contribuirà a “limitare la diffusione” della variante. I viaggiatori di ritorno dalla regione, ha aggiunto, dovranno “rispettare rigide regole di quarantena”.

“Le notizie relative alla nuova variante Covid sono molto preoccupanti. Ho parlato con gli scienziati e con i produttori” di vaccini. “Condividono la preoccupazione: per favore, vaccinatevi in fretta se non lo avete già fatto e seguite le regole per proteggervi”, ha detto von der Leyen.”I contratti dell’Unione Europea con i produttori prevedono che il vaccino debba essere immediatamente aggiornato alle nuove varianti che emergono. L’Europa ha preso precauzioni”.

STOP INGRESSO IN ITALIA – Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. “I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione”, ha spiegato Speranza. “Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati” di fronte alle notizie sulla nuova variante rilevata in Sudafrica, ha sottolineato il ministro ospite di ‘Zapping’ su Rai Radio 1. “Penso che siamo in una fase non semplice di gestione di questa pandemia. I numeri soprattutto nel nostro pezzo di mondo, in Europa, sono i numeri di un’ondata in corso piuttosto significativa”. E questa nuova variante “ha numerose mutazioni, oltre 30 della proteina Spike, e va presa con grandissima attenzione”.

CONTAGIOSITA’ – La nuova variante Covid “mi preoccupa perché si è diffusa in pochissimo tempo e quindi significa che è contagiosissima” ha detto Walter Ricciardi, consigliere per la pandemia del ministro Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, ai microfoni di SkyTg24. “Sulla base delle evidenze disponibili, è probabile che” la nuova variante rilevata in Sudafrica, B.1.1.529, “sia associata a un livello molto alto di trasmissibilità e fuga immunitaria significativa”. Finora, invece, “non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell’infezione” è uno degli aggiornamenti che il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) ha diffuso nel suo aggiornamento settimanale sulle malattie infettive.

La variante Covid africana è stata rilevata in poco più di 80 campioni. E quello che preoccupa è la presenza di oltre 30 mutazioni solo nella regione della proteina Spike, responsabile dell’ingresso del coronavirus Sars-CoV-2 nelle cellule umane. Cosa si sa finora della nuova variante etichettata come B.1.1.529 e intercettata in Sudafrica lo spiegano gli esperti dei Cdc africani, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il 25 novembre, spiegano in una nota, “l’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili (Nicd) in Sudafrica ha annunciato il rilevamento di una nuova variante del virus Sars-CoV-2, a seguito del sequenziamento genomico. Il suo emergere coincide con un improvviso aumento dei casi nella provincia di Gauteng negli ultimi giorni ed è quindi attentamente monitorato dalle autorità sanitarie sudafricane”.

Al 25 novembre la variante era presente in 77 campioni raccolti tra il 12 e il 20 novembre dalla provincia sudafricana di Gauteng, 4 campioni invece arrivano dal Botswana e 1 campione in cui è presente la nuova variante è stato segnalato a Hong Kong. “La variante B.1.1.529 mostra più mutazioni nel genoma del virus”, ribadiscono gli esperti dei Cdc africani. “Alcune sono state rilevate in varianti precedenti, come Alfa e Delta, e sono state associate ad una maggiore trasmissibilità ed evasione immunitaria”.

Molte delle altre mutazioni identificate, però, puntualizzano i Cdc, non sono ancora ben caratterizzate e non sono state identificate in altre varianti attualmente in circolazione. Sono dunque in corso ulteriori indagini per determinare il possibile impatto sulla capacità del virus di trasmettersi in modo più efficiente, di influire sull’efficacia del vaccino ed eludere la risposta immunitaria e sulla capacità di causare malattie più gravi o più lievi.

VACCINI – La compagnia tedesca BioNTech, che insieme all’americana Pfizer ha garantito di essere in grado di produrre un vaccino contro eventuali varianti del coronavirus che sfuggono al prodotto attualmente in circolazione in 100 giorni, ha confermato di aver iniziato a studiare la B.1.1.529 e conta di avere risultati entro due settimane. La ricerca è stata avviata per capire se le evidenti mutazioni del virus renderanno necessaria una nuova versione del vaccino. “Comprendiamo i timori degli esperti e abbiamo lanciato, senza indugio, una ricerca nella variante B.1.1.529”, si legge in un comunicato dell’azienda basata a Magonza.

Moderna punta a sviluppare “rapidamente” un booster specifico efficace per far fronte alla nuova variante del Covid Omicron. Lo ha annunciato in una nota il laboratorio statunitense. “Fin dall’inizio, abbiamo detto che mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Le mutazioni nella variante Omicron sono preoccupanti e da diversi giorni ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per attuare la nostra strategia per affrontare questa variante” afferma in una nota è il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel. “Abbiamo tre linee di difesa che stiamo portando avanti in parallelo: abbiamo già valutato un booster a dose più alta di mRNA-1273 (100 µg), in secondo luogo, stiamo già studiando due candidati booster multivalenti nella clinica che sono stati progettati per anticipare mutazioni come quelle che sono emerse nella variante Omicron e i dati sono attesi nelle prossime settimane e, terzo, stiamo rapidamente avanzando un candidato booster specifico per Omicron (mRNA-1273.529)”.

Click to Hide Advanced Floating Content