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Il caso Tribunale di Lamezia, lo studio del Direttore di Statistica del Ministero di Giustizia

4 min di lettura

Il Direttore di Statistica del Ministero di Giustizia, Fabio Bartolomeo, ci aiuta a capire il sistema di valutazione dell’efficienza della giustizia italiana e la situazione reale del Tribunale di Lamezia.

Come ogni anno di questi tempi, a seguito della pubblicazione delle tabelle del Ministero della Giustizia sulla performance dei Tribunali Civili italiani, abbiamo letto vari articoli e commenti sullo stato dei Tribunali a noi più vicini.

studio del Direttore di Statistica del Ministero di GiustiziaPer il Tribunale di Lamezia Terme abbiamo potuto leggere, su un quotidiano assai diffuso, che l’ufficio giudiziario ha avuto ottimi risultati nel lavoro svolto nell’anno 2016 e, l’indomani, su un sito di informazione anch’esso assai noto, come il nostro Tribunale si collochi invece agli ultimi posti della graduatoria nazionale.
Sono anche intervenuti con un comunicato stampa congiunto il Presidente del Tribunale ed il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che, dati alla mano, ci hanno fatto capire che il Tribunale della nostra Città, partendo da una situazione di grave difficoltà sin dalla fine del 2012, in questi anni ha migliorato la qualità del proprio lavoro.

Da cittadini, dobbiamo confessarlo, ci sentiamo  un po’ disorientati.
Certo, siamo consapevoli della grande difficoltà di valutare secondo un metodo statistico il lavoro di un Tribunale, che è fatto non soltanto di numeri delle cause definite, ma anche, ad esempio, dell’attenzione ai bisogni dei cittadini che chiedono giustizia, di cortesia nei rapporti, di professionalità nelle decisioni. Il lavoro del giudice è un lavoro intellettuale e mal si presta ad essere valutato mediante indicatori numerici.
Parimenti siamo consapevoli della necessità, ormai diffusa da tanti anni, di addivenire comunque ad un sistema quanto più oggettivo di valutazione della performance della giustizia civile, soprattutto perché in campo internazionale, il prestigio e l’appetibilità circa gli investimenti stranieri di un paese, sono dati anche dal grado di efficienza della sua giustizia.

Per capire di più sul sistema di valutazione dei Tribunali Civili italiani e sullo stato del nostro Tribunale, siamo andati alla fonte ed abbiamo interpellato Fabio Bartolomeo, il Direttore generale di Statistica e Analisi Organizzativa del Ministero della Giustizia, autore dello studio “La performance dei tribunali italiani nel settore civile (2014 – 2016)”: il padre, in altri termini, della classifica dei tribunali civili italiani, pubblicata di recente su “Il Sole 24 ore”.

Fabio Bartolomeo, persona competente e assai gentile, ci ha spiegato che l’indicazione della performance dei Tribunali, o, come lui ama dire il “ranking”, è stata calcolata proprio per dare una risposta alla comunità nazionale e internazionale che vuole conoscere il livello di servizio degli uffici giudiziari misurato con parametri oggettivi.
Bartolomeo precisa tuttavia che lo studio realizzato quest’anno, basato su alcuni indicatori di performance ufficialmente adottati dalla Cepej quali la durata, l’incidenza dell’arretrato ultratriennale e il “clearence rate” (cioè la capacità di un ufficio di smaltire nell’anno tutto il lavoro corrente ed anche un po’ di arretrato), tiene anche conto, e questa è la novità del suo studio, del tasso di scopertura dei posti di giudice e del personale amministrativo.
Sulla base di questi indicatori, combinati secondo un sistema statistico, “Bolzano risulta il migliore tribunale italiano”ci dice Fabio Bartolomeo“anche se altri tribunali mostrano performance migliori. Ad assegnare il primo posto a Bolzano contribuiscono i forti disagi in termini di scopertura del Tribunale”.

Abbiamo poi chiesto a Fabio Bartolomeo cosa ne pensa del lavoro svolto dal Tribunale di Lamezia Terme.
“Il percorso che sta facendo il Tribunale è certamente positivo, con grandi miglioramenti. Negli ultimi anni e, soprattutto nel 2016, il Tribunale mostra un ottimo clearence rate (capacità di smaltimento) ed una consistente diminuzione dell’arretrato ultratriennale”.
“Certamente
– continua Fabio Bartolomeo – la fotografia attuale dello stato dei processi pendenti è negativa, con un alto valore di cause che durano più di tre anni e con un tempo di definizione medio del processo, pari a 2.094 giorni (circa 5 anni e mezzo per la sentenza di primo grado).
Sono ben consapevole della serialità di alcune materie civili che ingolfa questa sede nonché del particolare contesto ambientale che impegna i valorosi magistrati di Lamezia Terme anche nel fronte della lotta alla criminalità organizzata e per questo motivo va apprezzato ancora di più il miglioramento ottenuto nel settore civile realizzato negli ultimi anni.”
“Peraltro –
conclude il Direttore generale di Statistica e Analisi Organizzativa del Ministero di Giustizia – se il Tribunale mantiene l’attuale livello di clearance rate, che è risultato nel 2016 il secondo più alto in Italia, credo che potrà risalire velocemente la classifica di rendimento”.

Il Tribunale di Lamezia Terme, dunque, secondo i dati statistici sta lavorando bene, ma ancora non è sufficiente.
Ci aspettiamo come cittadini, che l’impegno continui e torneremo a verificare periodicamente i risultati raggiunti. A settembre di quest’anno, vi aggiorneremo sperando di darvi ottime notizie.

Valeria Folino

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