Talarico cravatte: produrremo mascherine con lo sfrido dei tessuti
2 min di letturaMascherine antivirus con il tessuto delle cravatte
L’iniziativa è dell’imprenditore del tessile Maurizio Talarico. Calabrese di nascita, originario di Catanzaro, intende da un lato contribuire alla penuria di maschere protettive, dall’altro aiutare la sua regione, devolvendo il ricavato delle vendite all’acquisto di materiale sanitario per la sua terra.
“Produrremo 10 mila mascherine con lo sfrido dei tessuti” spiega. “Il ricavato – dice – sarà devoluto alla Regione Calabria per l’acquisto di materiale sanitario”. Talarico opera da anni con la sua azienda a Roma. Di lui si era parlato nei mesi scorsi come possibile candidato a governatore della Calabria.
“Credo – aggiunge – che sia un momento in cui noi tutti dobbiamo essere generosi e mettere a disposizione del popolo ciò che siamo capaci a fare. J.F. Kennedy disse: ‘Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese’.
“Mi sono chiesto – continua – cosa io possa fare in questo tragico momento per l ‘Italia per la mia terra, per la Calabria. Dallo sfrido dei tessuti, ho pensato di produrre mascherine anche se non omologate, ma sicuramente protettive per chi non è contagiato. Dal 24 marzo ne saranno disponibili 10 mila, ne stiamo producendo al ritmo di 500 al giorno (minimo) e stiamo incrementando il quantitativo giornaliero. Inizialmente avrei voluto regalarle, ho però poi pensato che in Calabria, mia terra natia, c’è una grande carenza di materiale sanitario”.
“Ho sentito il Presidente della Regione Jole Santelli, alla quale ho prospettato la possibilità di attivare una raccolta fondi tramite un’offerta libera. I soldi transiteranno su un conto dedicato. L’intero ricavato – conclude – sarà devoluto alla Regione Calabria con lo scopo di acquistare materiale necessario per un eventuale emergenza covid19 e sarà rendicontato da uno studio di commercialisti e revisori contabili che ringrazio per la disponibilità. Sono in molti in tutta Italia – conclude – che ci stanno richiedendo le mascherine, questo è un modo per darci un abbraccio virtuale, Nord e Sud, e far vedere l’unità di una nazione”.