LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Le origini di Ferragosto, la festa di mezz’estate tra tradizioni vecchie e nuove

2 min di lettura

La tradizione dell’epoca romana si intreccia con i riti cristiani in quella che è la festa più attesa d’estate

L’etimologia del termie Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti e si riferisce al riposo di Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano dal 27 a.C. al 14 d.C.

 

L’imperatore Augusto

In origine si trattava di festeggiamenti dedicati al periodo di riposo postumo al raccolto in onore del dio della terra e della fertilità Conso, da cui le Consualia. Si trattava di un lungo periodo di stasi che inizialmente coincideva con il primo agosto e spesso durava tutto il mese, con l’apice dei festeggiamenti raggiunto giorno 13 in onore della dea della caccia, Diana.

In seguito, con il passaggio al cristianesimo, in linea con le precedenti manovre di assimilazione dei riti pagani al nuovo culto cattolico, si fece coincidere il giorno dell’Assunzione della Vergine Maria con il 15 agosto.

Una classica grigliata di Ferragosto

Il fatto che invece si approfitti di tale festività per organizzare le consuete grigliate in montagna o le abbuffate in spiaggia, lo si deve ad eventi sicuramente più recenti. Ci riferiamo, infatti, al periodo fascista italiano; durante il quale si concedeva la possibilità di accedere a viaggi in treno a prezzi abbordabili così da poter permettere alle classi meno ambienti una gita fuori porta, secondo i dettami propagandistici del periodo. Di fatti, tranne che per la ricorrenza cattolica ampiamente sentita in Irlanda, il giorno di Ferragosto è festeggiato solo in Italia.

I treni popolari del periodo fascista

In Calabria il 15 agosto ricorre non solo la festività dell’Assunta, ricorrenza tenuta ad esempio nel Santuario di Dipodi, nel catanzarese, durante la quale si rinnova il rito delle verginelle; ma anche la festa di San Rocco. Quest’ultima si manifesta in forme differenti in molti paesini calabresi: offrendo ex voto di diversa natura o espiando le proprie colpe indossando cappe di spine e camminando a piedi scalzi, come avviene soprattutto nelle zone del reggino.

Santuario Madonna di Dipodi

Si tratta, quindi, di un avvenimento in cui sacro e profano si intrecciano saldamente, fornendo l’ennesima occasione di svago a chi desidera staccare dalle consuetudini della routine giornaliera.

Felicia Villella

 

Click to Hide Advanced Floating Content