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Test etilico: al bacio…

3 min di lettura

Tutto è partito da un’inserzione pubblicitaria: una réclame è bastata a richiamare uno spaccato di storia antica. Ora, gustiamoci un invito agrituristico, e poi, imbocchiamo la Macchina del tempo, al solito nostro, quella del Latinorum:

Incantevole oasi situata nell’agro romano,

Agriturismo Vino e Baci oltre ad essere una struttura accogliente dove potrete rilassarvi,

offre esperienze emozionali con lo scopo di far riassaporare antichi sapori.

Nei pressi del romantico scenario del lago di Bracciano,

Trevignano Romano è un delizioso borgo situato all’estremità di un piccolo golfo.

test etilico al bacioFin qui un business con l’insegna di un carpe diem, e ci sta; ora, però, una piccola nota a mo’ di flashback, che in qualche modo aggiunge qualche pennellata di cultura in più. Vediamo…

Nel mondo romano il pater familias vigilava sul divieto di bere vino, imposto categoricamente alla moglie: nel caso in cui la damina di casa (la domina di allora!) si fosse allontanata dalla villa domestica, tutti i componenti maschili della famiglia avrebbero potuto esercitare su di lei un rapido controllo grazie allo ius osculi, il diritto di bacio.
Dura lex, sed lex: un modo infallibile per tastare l’alito femminile, come nella notoria pubblicità della Mental, che in tanti conosciamo, come prima ambigua provocazione massmediatica: Io ce l’ho profumato, ricordate? Fatta la legge, trovato l’inganno, anche qui, ad ogni buon conto, del resto! Marziale ironizza, ad esempio, sulla frode escogitata da una certa Fescennia ( 1, 87):

Ne gravis hesterno fragres, Fescennia, vino,

pastillos Cosmi luxuriosa voras.

Trad.: O Fescennia, per non ammorbarci del vino

Che hai bevuto il giorno prima,

divori da raffinata le pasticcone di Cosmo, il profumiere.

(Cosa fossero, poi, queste pasticcone non ci è dato saperlo!

Spunti e suggestioni ai lettori, non aggiungo altro!)

Il risultato, commenta l’epigrammista, è che la donna si impiastriccia i denti e che puzza due volte: di vino e di profumo! Il poeta, dunque, conclude:

Notas ergo nimis fraudes deprensaque furta

Iam tollas et sis ebria simpliciter.

Trad.:

Insomma, finiscila con questi inganni

e trucchi fin troppo noti: sii semplicemente un’ubriacona!

A dirimere la controversia, molto più in là, sarà una canzone, eh sì!

Vino vino vino vino

Vino vino vino vino

E baci ancor…

Le tue labbra son più morbide dei fior,

Come dei grappoli maturi sotto il sol.

I tuoi baci come il vino

Fanno dire al mio cuor:

Vino vino vino vino

E baci ancor!

Quando soli ce ne andiamo a passeggiar

Sotto un albero restiamo un po’ a sognar,

I tuoi baci così dolci

Fan cantare al mio cuor:

Vino vino vino vino

E baci ancor!

Bella bella bella

Al mondo nessuna c’è,

Bella bella bella

Dolcissima come te!

Le tue labbra son più morbide dei fior,

Come dei grappoli maturi sotto il sol.

Son felice e innamorato

Mentre sogna il mio cuor…

Vino vino vino vino

E baci ancor!

Vino vino

Vino vino…

… acqua?

Vino vino vino vino

E baci ancor!

Acqua?

Vino, vino, vino, vino

E baci ancor!

Bella bella bella

Al mondo nessuna c’è,

Bella bella bella

Dolcissima come te!

Mi sun alpin, mi sun alpin, mi sun alpin

Me piaze il vin, me piaze el vin, me piaze el vin!

Vino vino vino vino

Vino, vino, vino, vino

E baci ancor!

Vino vino vino vino

Vino, vino, vino, vino

E baci ancor!

Mi sun alpin, mi sun alpin, mi sun alpin

Me piaze il vin, me piaze el vin, me piaze el vin!

Vino vino vino vino

Vino, vino, vino, vino

E baci ancor!

Vino vino vino vino

Vino, vino, vino, vino

E baci ancor!

Salute! Salute!

(Renato Carosone)

Solo cantando, è permissibile:

semel in cantu licet insanire!

(detto volutamente stravolto dopo un goccio di qualche annata di vino:

eccone la ragione di questo strafalcione:

Est, EST, EST!)

Prof. Francesco Polopoli

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