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Comitati sanità rispondono all’On. D’Ippolito: Lamezia non va imbrogliata”

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LAMEZIA. Alcuni dei comitati cittadini impegnati per la tutela della salute e la difesa del comparto sanitario rispondono al deputato lametino Pino D’Ippolito in merito alla questione del Trauma Center che si vorrebbe realizzare nell’ospedale di Lamezia.

 

Pino D'Ippolito
Pino D’Ippolito

Di seguito la nota stampa: “L’on. (o portavoce del popolo che dir si voglia) Pino D’Ippolito, colto in fallo e comunque a corto di argomenti, si è messo ad insultare quei comitati civici di Lamezia che da dieci anni a questa parte si sono battuti per scongiurare l’inesorabile fine del nostro ospedale, tema su cui lui, prima di diventare parlamentare, è stato decisamente in sonno.

E allora vediamo chi realmente sull’integrazione del nostro ospedale nell’azienda unica Mater Domini-Pugliese Ciaccio varata dalla Regione e sulla realizzazione del Polo Traumatologico fa enorme e voluta confusione.

Partiamo dall’integrazione del nostro ospedale nell’azienda unica. L’on. D’Ippolito conclude perentorio che Lamezia non va barattata. Bene. Allora deve spiegare ai lametini quale sarebbe la maggiore autonomia che avrebbe il nostro ospedale se passasse la proposta di legge di iniziativa popolare che lui e gli altri 5 Stelle hanno presentato in Consiglio Regionale e che prevede l’accorpamento all’Hub Pugliese Ciaccio del nostro ospedale e di tutti gli altri ospedali delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo. Deve anche spiegare quale ruolo sarebbe attribuito in tal caso all’Ospedale Giovanni Paolo II e perché non ci sarebbe da temere che l’Hub Pugliese Ciaccio fagocitasse il nostro Spoke. E, visto che di fatto è stata il Ministro della Salute, la 5 Stelle Grillo, a costringere la Regione attraverso il Tavolo Adduce a varare la legge regionale di accorpamento del Mater Domini e del Pugliese Ciaccio (si vada a rileggere in proposito lo specifico mandato che il Decreto di nomina affida all’uopo al neo Commissario al Piano di Rientro) e visto ancora che il Commissario Cotticelli ha benedetto questo accorpamento, deve anche spiegarci, già che c’è, perché l’integrazione del nostro ospedale nell’Hub unico Mater Domini-Pugliese Ciaccio sarebbe invece una iattura.

Ospedale Lamezia - LameziaTerme.it
Ospedale Lamezia Terme

 

Quanto alla realizzazione del Polo Traumatologico l’on. D’Ippolito, evidentemente assorto dai suoi tanti impegni, non ha avuto il tempo di documentarsi bene. Intanto il Decreto Ministeriale 70/2015, che lui cita, non prevede da nessuna parte che per creare un Polo Traumatologico “occorre un bacino di utenza tra i 2 e i 4 milioni di abitanti”. È solo l’Agenas in passato ad aver indicato che “Poiché i traumi maggiori sono circa 400-600/anno per milione di abitante, si considera indispensabile almeno un CTS (Centro Trauma di alta Specializzazione) e due CTZ (Centro Trauma di Zona) ogni due milioni di abitanti”. Come si vede nessun provvedimento del precedente governo del centrosinistra che ora tocca a lui rimodulare, né tanto meno alcuna prescrizione normativa o un limite minimo di abitanti per costituire la Rete Politrauma (e con essa il CTS), tant’è che regioni come la Sardegna e la Liguria, con molto meno di due milioni di abitanti hanno da tempo istituito delle valide Reti Politrauma. E poi non conoscevamo l’on. D’Ippolito come un contabile tanto pignolo: la Calabria è da un paio di anni sotto i due milioni di abitanti per una manciata di persone (poco più di ventimila). È dunque questo che, per un politico scafato come lui, ci dovrebbe impedire di avere una Rete Politrauma? E che dire del fatto che l’ex Commissario Scura ha già istituito la Rete Politrauma, solo che ne ha indicato il CTS genericamente fuori regione?

Noi siamo comitati davvero civici e, come tali apartitici. Abbiamo incontrato tutte le parti politiche: di destra, di sinistra e di centro (compreso, ma come si vede inutilmente, l’on. D’Ippolito). Non ci interessano, quindi, eventuali cambi di casacca (ma anche lo stesso on. D’Ippolito qualche casacca tra Verdi e 5 Stelle l’ha cambiata). Ci interessa soltanto chi dimostra nei fatti di voler e di aver sposato la battaglia in difesa della sanità e della salute dei lametini. Non abbiamo i paraocchi, per cui se nel confronto l’on. D’Ippolito od altri ci dimostrassero che la strada giusta sarebbe un’altra, che l’avvenire del nostro ospedale si salva per altre vie, saremmo pronti a cambiare le nostre proposte. Ma, di certo, se Lamezia non la si deve barattare, non la si può neanche imbrogliare”.

Comitato salviamo la sanità del lametino

Tribunale per i diritti del malato

Comitato malati cronici

Comitato 4 gennaio

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