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Locri, ucciso avvocato. In manette lo zio

2 min di lettura

In Calabria un altro omicidio di un giovane avvocato penalista.

Non ce l’ha fatta il giovane avvocato penalista Francesco Filippone, 35 anni, ferito con tre colpi d’arma da fuoco poco prima delle 13 di oggi a Locri, in provincia di Reggio Calabria.

I fatti.

Nelle prime ore del pomeriggio l’avvocato, che si stava per recare allo studio legale, è stato fermato e colpito da diversi proiettili. Le prime indiscrezioni parlano di colpi alla testa e al cuore.

I vicini, allertati dal rumore degli spari, hanno chiamato i soccorsi e la vittima è stata trasportata già in gravissime condizioni in ospedale, dove è deceduta qualche minuto dopo.

Sulla scena sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Locri, con a capo il Capitano Rosario Scotto Di Carlo, che, in mancanza di segni di effrazione e violenza all’interno dell’appartamento, hanno da subito pensato che il sicario potesse essere conosciuto dall’avvocato. Dalle interrogazioni di vicini e condomini è emerso che, poco prima della sparatoria, lo zio del defunto aveva fatto visita al nipote.

Le forze dell’ordine hanno in seguito trovato l’uomo, Antonio Sgrò, 68 anni, all’interno del suo appartamento in stato confusionale con a fianco la pistola che presumibilmente sarà accertata come arma del delitto. Lo zio acquisito della vittima è in queste ore sotto interrogatorio da parte del procuratore di Locri Luigi D’Alessio.

Al momento è stato escluso il movente mafioso e si ritiene che alla base dell’atto criminale vi siano futili motivi.

Sulla vicenda si è espresso il sindaco di Locri che, in una nota ufficiale pubblicata da Ansa, ha scritto: ” È una tragedia che sconvolge la città intera. Una vicenda familiare, a quanto pare, che provoca dolore e sconforto”.

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