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Panedigrano: commissari ASP decisi ad emulare i colleghi lametini

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Panedigrano: insensato attuare il Piano Strutturale Comunale

I Commissari Straordinari che amministrano l’ASP di Catanzaro dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose hanno evidentemente deciso di emulare le gesta gloriose dei loro consimili Commissari Straordinari del Comune di Lamezia

Comunicato Stampa

Invece di far di tutto per dimostrare con il loro operato che il rispetto della legalità si può coniugare perfettamente con una maggiore efficienza e capacità di risposta ai bisogni dei cittadini e degli utenti amministrati, sembra quasi che i nostri eroi si siano proposti l’obiettivo di far rimpiangere le amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose.

Intanto si sono asserragliati nel loro fortino, senza ricevere ed ascoltare le istanze che vengono dai territori, dalle rappresentanze di utenti e lavoratori e dalla cittadinanza attiva.

E di converso si sono dedicati ad operare drastici tagli alle spese senza importarsi di quali siano le conseguenze sociali e sanitarie di questi loro tagli e se essi rispettino o meno i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). E in questi giorni a Lamezia e nel lametino ci spetta purtroppo toccar con mano i risultati nefasti di questi loro comportamenti.

Da una parte i genitori di più di un migliaio di bambini disabili che per il reparto di riabilitazione e per la struttura dipartimentale dell’ex Saub protestano per chiedere, inascoltati: neuropsichiatri, logopedisti, psicomotricisti ed educatori che accompagnino i bambini nel loro percorso di cure.

Dall’altra i medici di base ed il servizio vaccinazione che, nonostante il picco dell’epidemia di influenza sia in arrivo, vengono lasciati privi dei vaccini antinfluenzali e con il sospetto proposito che per malriposte ragioni di spesa i Commissari Straordinari ASP decidano di non rinnovare coi medici di base la convenzione per le vaccinazioni nei loro ambulatori o a domicilio e di acquistare per il servizio vaccinazione un quantitativo di vaccini si e no sufficiente ad immunizzare solo bambini e ragazzi in età scolare, lasciando senza protezione anziani e personale che ha diritto alla immunizzazione per motivi professionali.

Tra l’altro pare che finora, nonostante il tempo stringa, non si sia concretamente approntato nulla e che tutta la programmazione sia nel vago.

E, se così fosse, non ci sarebbe poi da sorprendersi se agli occhi di una parte delle fasce deboli di cittadini ed utenti possa apparire che la soluzione contro le infiltrazioni mafiose (scioglimento e commissariamento) alla fine sia peggiore del male.

Il tutto con grave e inevitabile danno al necessario rapporto di fiducia tra cittadini ed istituzioni.

Nicolino Panedigrano

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