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Ponte 1° maggio: banconisti e baristi introvabili, un esercizio su tre rischia la chiusura

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Osservatorio Evolution: “Oggi molti imprenditori sono “tornati ai fornelli”, ma il pericolo nemmeno tanto remoto è che di questo passo un esercizio su tre sarà costretto a chiudere”

comunicato stampa

«Le prenotazioni per il Ponte del 1° Maggio vanno verso livelli pre-pandemia, ma gli italiani di qualsiasi età in cerca di lavoro non sembrano disposti ad accettare contratti da stagionali, perché non danno più valore al posto fisso, bensì all’imparare, al fare esperienze nuove, ad aprirsi e viaggiare. Ecco perché in vista del Ponte del 1° maggio oggi molti imprenditori sono “tornati ai fornelli”, ma il pericolo nemmeno tanto remoto è che di questo passo un esercizio su tre sarà costretto a chiudere».

È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI”, ideato dal formatore Gianluca Spadoni su un panel di oltre 1200 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti) e realizzato a ridosso dei Ponti, le prime vere vacanze per le famiglie italiane nel 2024.

Secondo la ricerca dell’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI” per questi Ponti del 2024 sono ricercate dalle aziende soprattutto figure ultra specializzate per tutti quei negozi che vorrebbero restare aperti anche nei giorni di festa: addetti alla pescheria (41%), addetti alla macelleria (40%); addetti alla gastronomia (38%); salumeria (34%), baristi (50%), panettieri (28%), pasticceri (26%), banconisti del fresco (22%), scaffalisti (19%), addetti impianti confezionamento (14%). Una carenza di personale che oggi mette seriamente a rischio la sopravvivenza di un esercizio su tre. Non a caso, secondo i dati di una ricerca Confcommercio, in Italia negli ultimi 12 mesi hanno chiuso 111.000 negozi di commercio al dettaglio e attività ambulanti, 8.000 dei quali soltanto nel 2023. Tra i settori più colpiti quello alimentare con il -12% di negozi aperti nell’ultimo anno. E una delle cause principali sarebbe proprio la mancanza di personale.

Nelle grandi città poi, nel periodo del Ponte del 1° maggio vorrebbero restare aperti anche tutti i negozi legati al turismo di lusso, che sono alla spasmodica ricerca di: personal assistant (66%), ovvero commessi di altissimo profilo per negozi di lusso dei brand più famosi, con conoscenza delle lingue straniere come inglese, cinese, francese ma anche russo (nonostante l’embargo).

Nelle località turistiche specie di mare, quello del 1° maggio sarà una delle prime “prove generali” delle vacanze estive. In questo contesto, praticamente tutti gli albergatori sono alla disperata ricerca di personale di hotellerie: dal chef de rang ricercato dal 33% degli hotel (si tratta di persone che abbiano maturato esperienze all’estero, con conoscenza della lingua inglese) ai sous chef (secondo il 29% dei ristoratori), dai camerieri (47%) ai guardarobieri (40%), dal lavapiatti (22%) al concierge/portiere (21%).

Infine, secondo l’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI” nella galassia di tutti i servizi di Logistica collegati al settore turistico durante il periodo dei Ponti 2024, le PMI italiane del settore sono stremate perché cronicamente sotto organico, specie nei giorni festivi. Queste PMI cercano spasmodicamente: Mulettisti (cioè in possesso di regolare patentino) per il 61% delle PMI; addetti al customer care per l’assistenza ai clienti in generale (55%) con conoscenza però delle lingue straniere.

«Le aziende hanno capito che va cambiata la loro offerta nel mondo del lavoro. La partita non si gioca più su 100 o 200EUR in più al mese in busta paga. Bisogna cercare di cambiare l’offerta partendo dal presupposto di costruire un’azienda in cui le persone vogliano stare; non solo per il guadagno, ma anche per aumentare le proprie competenze, trovando un ambiente lavorativo in cui si viene considerati e stimati e in cui l’imprenditore non è più il capo e basta come negli anni ’80. Per il Ponte del 1° maggio esattamente come per quello del 25 aprile scorso, è assai probabile che ritroveremo perciò molti dei nostri imprenditori che, in assenza di stagionali, indosseranno il grembiule e ritorneranno ai fornelli in prima persona, oppure potrebbero essere costretti purtroppo a chiudere».

È il commento caustico del formatore Gianluca Spadoni alla ricerca dell’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI”, su un panel di oltre 1200 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti) e realizzato a ridosso dei Ponti di pasqua, del 25 aprile e del 1° maggio, le prime vere vacanze per le famiglie italiane nel 2024.

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