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Siclari (FI): ministro modifichi bando accesso scuole di specializzazione

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Ho depositato un’interrogazione urgente al Ministro Manfredi, dopo essermi consultato con l’Ordine Nazionale dei Medici, perché modifichi il bando di accesso alle scuole di specializzazione dell’area sanitaria, contenuto nel Decreto direttoriale n. 1177 del 24/07/2020 del MIUR

Comunicato Stampa

Assieme ai colleghi senatori Maria Rizzotti, Urania Papatheu, Giacomo Caliendo, Enrico Aimi, Antonio Barboni, Sandra Lonardo, Francesco Battistoni, Adriano Galliani, Alessandra Gallone, Fulvia Caligiuri, Gilberto Pichetto Fratin, Giuseppe Moles, Roberta Toffanin, Roberto Berardi, Fiammetta Modena, Andrea Cangini, Marco Perosino, Renato Schifani, Emilio Floris, Maria Rosaria Rossi, Domenico De Siano e Luigi Cesaro che hanno sottoscritto l’interrogazione abbiamo chiesto al ministro di eliminare la clausola relativa all’incompatibilità che impedisce l’accesso al bando a coloro i quali stanno già seguendo un corso di specializzazione, a meno che non rinuncino al corso che in atto stanno frequentando.

Si tratta ovviamente di una disposizione sbagliata che impedisce anche solo di partecipare ad una prova selettiva, per giunta in palese discontinuità con quanto praticato da quasi vent’anni. Ed infatti mai era stata attuata una simile preclusione che crea una palese discriminazione tra i medici specializzandi del 2020 ed i colleghi omologhi degli ultimi quattro lustri. Per cultura e formazione siamo per la libertà e quindi anche per l’accesso libero al concorso ed abbiamo quindi chiesto al Ministro di modificare tale clausola che limitando la libertà di accesso, mortifica le ragioni di chi pur frequentando un corso di specializzazione voglia cambiare indirizzo.

Confidiamo nella sensibilità del Ministro che saprà in tempi brevissimi, stante la circostanza che la scadenza del termine per la presentazione delle domande è fissata per il prossimo 6 agosto, ristabilire la giustizia e l’equità di accesso alla selezione.

Avevamo proposto di aumentare il numero di posti di specializzazione, stante la carenza strutturale di specialisti che il nostro sistema sanitario sconta da troppi anni, ma mai ci saremmo aspettati che addirittura si impedisse l’accesso a chi vuole specializzarsi, ha concluso così il senatore azzurro.

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