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Olio sequestrato ad Amaroni, la replica del titolare dell’azienda

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In merito alla notizia di cronaca per il sequestro dell’olio pubblicata nella prima mattinata di oggi, riceviamo e pubblichiamo la replica di Paolo Bova, titolare dell’azienda

Di seguito la nota di replica:

“Buon giorno sono Paolo Bova titolare dell’azienda citata.

Ieri mattina sono pervenuti nell’azienda i carabinieri per effettuare un controllo sulla giacenza di olio presente nel nostro magazzino, io non voglio contestare il fatto che vengano fatti i controlli anzi sono del tutto d’accordo, ma gli accertamenti vanno fatti ma fatti bene e soprattutto da persone qualificate.

Infatti non era necessaria la presenza di 20 carabinieri arrivati con 5 macchine, ossia persone pagate dallo stato che potevano essere usati per altre attività e non a stare nella mia azienda senza far nulla per una giornata. Bastavano 2 persone qualificate ad effettuare un controllo sulle quantità in giacenza, visto che l’olio ed i contenitori non sarebbero di certo scappati.

Sul controllo effettuato è stato trovato realmente un quantitativo pari a 50 ql. di olio in più, ovvero olio proveniente dalla molitura delle olive della mia azienda non ancora caricate al Sian (registro telematico di carico e scarico dell’olio), anche perché ci tengo a precisare che per legge ci sono 6 giorni di tempo per registrare su tale registro l’olio prodotto.

Si è creata una polemica assurda su un semplice controllo, che fatto da personale competente avrebbe accertato che non esiste nessun reato o truffa ma soltanto una produzione di olio della nostra azienda fatta nei giorni scorsi non ancora caricata sul registro telematico.

Pertanto ci vede costretti ad una replica per chiarire i fatti con conseguente ricorso per sbloccare il prodotto, annullare la multa ed richiedere eventuali danni di immagine”.

Paolo Bova

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