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A Hard Day’s Night: grande spettacolo sui Beatles al Teatro Grandinetti di Lamezia

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A Hard Day's Night: grande spettacolo sui Beatles al Teatro Grandinetti di Lamezia

Il 1964 è stato uno di quegli anni spartiacque del ‘900 durante il quale forti sono stati i cambiamenti in tutto il mondo – l’assetto economico mondiale inizia a vacillare dopo i primi anni di boom, la guerra in Vietnam, la Cina parla di bomba atomica – che hanno scombussolato un equilibrio fino ad allora considerato immutabile.

Soprattutto, l’inizio del conflitto in Vietnam sarà portatore di grandi tumulti culturali e musicali e della nascita di nuove idee politiche.

Quell’anno i Beatles fecero il loro leggendario debutto all’Ed Sullivan Show, programma americano che registrò il primato di ascolti nella storia delle apparizioni televisive di un musicista: quella sera del 9 febbraio 73 milioni di americani si ritrovarono davanti allo schermo per assistere allo spettacolo.

Ma non fu l’unica cosa, perché sempre nel 1964 i quattro futuri baronetti diedero alle stampe il loro terzo album in studio, A Hard Day’s Night, contenente brani rimasti nella storia come “Can’t buy me love” “And I love her” e la stessa “A Hard Day’s Night”.

Sessant’anni dopo siamo ancora qui a raccontarne le vicende e la carriera dei Fab Four dopo lo splendido spettacolo tenutosi ieri, 16 marzo, al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e organizzato dall’associazione Panorami in musica insieme all’associazione i Vacantusi.

Un vero e proprio concerto racconto durante il quale i BeatleStory, la band protagonista di una indimenticabile serata, ha portato per mano tutto il pubblico di un gremito teatro attraverso i brani che hanno fatto la storia della band.

Oltre due ore di spettacolo diviso in sei momenti – come le decadi che ci separano da quel disco – considerati cruciali nel percorso artistico dei Beatles.

Un’immersione totale grazie anche alla visione di filmati originali con cui raccontare i vari momenti storici, non solo musicali ma anche politici e sociali, costumi di scena riprodotti alla perfezione, strumenti vintage e una meravigliosa scenografia.

La carica e l’energia dei BeatleStory hanno poi fatto il resto che brano dopo brano – oltre quaranta – hanno guadagnato la complicità del pubblico diventato poi parte integrante dello show, esattamente come successe in quella famosa sera del 9 febbraio del 1964 che cambiò non solo il concetto di divertimento ma anche la storia del fandom: quelle giovani ragazze urlanti che da semplici spettatrici sarebbero inconsapevolmente entrate nella storia cambiando le sorti del mondo.

Un anno magico, quindi, che ieri sera abbiamo potuto rivivere anche noi.

Renato Failla

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