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Al via l’era robotica nell’ospedale di Cosenza

2 min di lettura
Al via l'era robotica nell'ospedale di Cosenza

A urologia primo intervento con ausilio nuova strumentazione

COSENZA. Si è aperta ufficialmente con la seduta operatoria di urologia l’era robotica dell’ospedale Annunziata di Cosenza.

A darne notizia è l’Azienda ospedaliera.

“Sul tavolo chirurgico, nel nuovo blocco operatorio ‘A. Petrassi’ – è scritto in una nota – l’equipe del dottor Michele Di Dio, ha eseguito i primi interventi di prostectomia radicale per tumore con l’ausilio della robotica Da Vinci. La chirurgia robotica, un’evoluzione naturale della tecnica laparoscopica replica i gesti eseguiti dal chirurgo alla console, ma permette di operare con maggiore precisione grazie alla soppressione del tremore naturale delle mani e alla possibilità di demoltiplicare i movimenti”.

Il Da Vinci, prosegue la nota, “è formato da una console chirurgica, posizionata esternamente al campo sterile.

Attraverso la console il chirurgo opera per mezzo di due manipolatori, simili ad un joystick e di pedali che guidano la strumentazione, e osserva il campo operatorio tramite il monitor dell’endoscopio 3D. In sala tre monitor consentono, da ogni angolazione di proiettare la visione ingrandita del campo operatorio”.

“Il Da Vinci – ha spiegato Di Dio – consente una maggiore facilità nell’esecuzione delle manovre chirurgiche complesse, visto che i bracci del robot mimano le mani del chirurgo con angoli di snodo che sono paragonabili, in tutto e per tutto al polso e alle mani dell’operatore, a fronte della rigidità d’accesso dello strumento laparoscopico che non consentiva i movimenti su ogni asse di direzione. E questo garantisce sicuramente maggiore sicurezza per il paziente e il miglioramento delle procedure chirurgiche”.

Il robot Da Vinci, conclude la nota, “apre una nuova stagione per l’Annunziata di Cosenza. Dopo l’urologia sarà la volta della ginecologia e della chirurgia generale. La nuova fase che si è aperta recherà con sé l’aumento di produzione e una consistente riduzione della migrazione sanitaria”. (ANSA).

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