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Antonio e Cleopatra … o quel che ricordo

3 min di lettura

In scena al Grandinetti di Lamezia Terme per la stagione teatrale AMA Calabria

Sabato 13 novembre alle ore 21,00 presso il Teatro Grandinetti Comunale avrà luogo il secondo appuntamento della stagione teatrale AMA Calabria con lo spettacolo Antonio e Cleopatra … o quel che ricordo.

La produzione, realizzata dalla Compagnia Scena Nuda di Reggio Calabria inaugura gli appuntamenti dedicati alle migliori espressioni del teatro regionale programmati nell’ambito della stagione teatrale con l’obiettivo di valorizzare i talenti della nostra terra.

Antonio e Cleopatra … o quel che ricordo con protagonisti Filippo Gessi e Teresa Timpano diretti di Andrea Collavino è un’originale rivisitazione della celebre opera di William Shakespeare scelta perché, fra i testi di Shakespeare, Antonio e Cleopatra è quello che maggiormente riflette le dinamiche del binomio amore-morte, ma anche passione-razionalità, ragion di stato e vita privata, ragione e sentimento.

È insomma un testo che indaga sull’essere umano nella difficoltà di scegliere. Per questo agli autori del testo è apparsa subito la sua contemporaneità e la vicinanza alla vita di tutti noi, più di quanto possa far immaginare il titolo. In una idea di allestimento con solo due interpreti, è sembrato opportuno iniziare da loro e dalle affinità che si potevano riscontrare tra la loro vita di coppia dei giorni nostri e quella di Antonio e Cleopatra.

È iniziato così un lungo e approfondito lavoro di indagine sulle memorie personali, attraverso interviste e racconti individuali e di coppia, che è stato alla base di un lavoro drammaturgico molto innovativo. Si è così composto un testo a mosaico, le cui tessere sono fatte di situazioni personali, intime o sociali, di frammenti di testo originali di Shakespeare e di elementi di transizione. Un mosaico che viene scomposto e ricomposto dando vita a una drammaturgia fluttuante.

Come accade nella memoria che abbiamo delle nostre relazioni, dove spesso capita di invertire l’ordine cronologico degli avvenimenti, così procediamo nello spettacolo, dando vita a un flusso di coscienza che si dipana davanti allo spettatore e lo coinvolge in un gioco di ricomposizione degli eventi e di ricomprensione dell’originale Shakespeariano.

E allora la storia di Filippo e Teresa, messa di fianco a quella dei protagonisti, ha permesso d’indagare nella relazione fra desiderio e volontà i temi principali che affiorano dalle scene del testo originale. Un tradimento necessario alla costruzione di un testo originale, con una conoscenza profonda del materiale di studio.

Questo lungo e accurato processo ha portato alla raccolta di materiale audio e video, che è la base della drammaturgia sulla quale si struttura lo spettacolo. In un deserto africano/calabrese, che le scene di Anusc Castiglioni rievocano in modo essenziale, davanti ai nostri occhi compaiono, seduti davanti a un muretto che li protegge e li incornicia, Cleopatra-Teresa e Antonio-Filippo vestiti in abiti moderni, che si rifanno ai caratteri dei protagonisti.

Essi ci raccontano una storia, ogni volta in modo sorprendentemente diverso perché la struttura ha degli appuntamenti fissi, ma permette all’attore di agire in base all’hic et nunc. Lo spettatore non vedrà mai lo stesso spettacolo.

Una storia che si contamina e scorre passando dalla finzione del testo Shakesperiano alla realtà, alla quotidianità di due persone che vivono i dubbi, le scelte, i combattimenti amorosi, le lotte e i trattati di pace, le rinunce, le assenze, gli incontri le gioie della fatica di vivere e di amare… autenticamente.

Info sullo spettacolo al link https://www.amaeventi.org/evento/antonio-e-cleopatra/

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