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Pippo Callipo: facciamo rientrare i figli della Calabria

2 min di lettura
Pippo Callipo

Pippo Callipo

Pippo Callipo, candidato a presidente della Regione Calabria alle ultime elezioni e attuale consigliere regionale dell’opposizione, ha presentato una mozione per il rientro dei fuorisede

Ecco il suo post su facebook:

Non è possibile che passi il messaggio che ancora una volta hanno vinto i furbi, mentre chi rispetta le regole continua ad essere beffato

Ho depositato in Consiglio regionale una mozione che prevede un protocollo per il rientro organizzato e controllato dei tanti giovani, lavoratori, precari, studenti che sono bloccati al Nord. Evitiamo di consegnare alla storia una pagina triste di cui dovremmo sentirci corresponsabili.

Ecco la sua proposta:

La mozione presentata in Consiglio regionale «richiama e integra – spiega Callipo – la proposta elaborata dall’associazione “CalabroLombarda” e prevede un accordo tra la Regione Calabria, il governo nazionale, le Regioni del Nord e Trenitalia». «I calabresi che desiderano tornare, in virtù di questo protocollo, potrebbero effettuare – è l’iter proposto dal capogruppo di IRIC – una preregistrazione compilando un apposito modulo da inviare a un indirizzo mail istituzionale dedicato, indicando il luogo in cui intenderebbero svolgere la quarantena al ritorno, la stazione di arrivo e la persona che eventualmente si recherà a prenderli. La Regione di partenza, anche con l’ausilio di laboratori privati convenzionati, dovrebbe farsi carico di effettuare un tampone di controllo prima che il rientrante si metta in viaggio. Il rientro – spiega ancora Callipo – potrebbe avvenire con una serie di convogli “Freccia Rossa” (noleggiati appositamente dalla Regione) calendarizzando la partenza di uno o due treni al giorno con distanziamento fisico dei passeggeri a bordo. Ovviamente le persone potranno mettersi in viaggio solo se il tampone ha dato esito negativo e i treni seguirebbero esclusivamente due tragitti: uno (sulla linea tirrenica) con fermate unicamente a Paola, Lamezia, Rosarno e Reggio Calabria, l’altro (utilizzando la tratta Sibari-Bolzano) con soste a Paola e Sibari. Al loro arrivo i passeggeri dovranno sottoporsi a quarantena obbligatoria nel luogo indicato, eventualmente assieme alle loro famiglie se non hanno la possibilità di stare in isolamento in luoghi distinti da quelli in cui vivono i familiari. Anche le persone che, dotate di dispositivi di protezione individuale e precedentemente individuate, accompagneranno i passeggeri nei loro luoghi di residenza dovranno sottoporsi al periodo di quarantena e per tutti dovrà essere eseguito un successivo tampone di controllo. Ove ce ne sia la necessità, infine, anche i Comuni potrebbero rendere disponibili delle strutture per le persone che devono sottoporsi a quarantena ma non hanno a disposizione luoghi adatti».
«Regolamentare in tal modo i rientri, facendo tornare i calabresi rimasti bloccati con ogni precauzione possibile, e magari pensando anche a un fondo di solidarietà per i nostri ragazzi che vivono e studiano all’estero, sarebbe un segnale di civiltà – conclude Callipo – e potrebbe anche tramutarsi in un’opportunità per far restare qui i figli di questa terra troppo spesso costretti a realizzarsi altrove».

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