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Catanzaro. Otello l’ultimo bacio, gli studenti del Siciliani portano in scena il dramma della gelosia

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Gli studenti del liceo Siciliani in scena con “Otello, l’ultimo bacio”. A seguire il talk sulla violenza di genere con la senatrice Silvia Vono e la professoressa Gianna Nicastri.

CATANZARO. Ottima performance quella degli studenti del liceo “Siciliani” di Catanzaro che stamattina hanno portato sul palco del Teatro Comunale l’opera musical “Otello, l’ultimo bacio” con la regia di Tiziana De Matteo. Lo spettacolo, patrocinato dalla Camera di Commercio e dal comitato provinciale Fita di Catanzaro, ha vantato la collaborazione della compagnia di Teatro Stabile “A regola d’arte” che ha già realizzato il musical all’Abbazia Benedettina e al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia. Un lavoro che ha visto e continua a vedere impegnati decine di giovani degli istituti superiori del territorio.

Il dramma di Shakespeare è stato rivisitato grazie ad una regia che ha contestualizzato l’antica tematica del dramma della gelosia, purtroppo più attuale che mai. I ragazzi hanno ballato sulle musiche di Fabrizio Voghera e Francesco Antimiani. La rappresentazione del musical ha entusiasmato e appassionato non solo gli attori in erba sul palco ma anche gli studenti del liceo che con grande attenzione e interesse hanno seguito lo spettacolo. Un’occasione per i ragazzi del Siciliani di esprimere talento e anche per lanciare un messaggio forte e inequivocabile: “No alla violenza sulle donne”.

Un tema che è stato il filo conduttore del talk svoltosi dopo lo spettacolo con la partecipazione della senatrice Silvia Vono e della professoressa Gianna Nicastri, docente del liceo classico Fiorentino di Lamezia. L’istituto lametino ha già portato in scena il musical, collaborando fattivamente alla sua realizzazione durante il lockdown tramite i webinar e la dad.

Stamattina, gli studenti del Siciliani hanno interagito con le ospiti formulando delle domande sull’inquietante fenomeno della violenza di genere. Vono e Nicastri hanno posto l’accento sull’importanza dell’educazione e del rispetto verso l’altro che deve iniziare fin dalla tenera età.

 A tal proposito hanno un ruolo determinante nella formazione dei futuri uomini e delle future donne sia la famiglia che la scuola. Inoltre serve un cambio di mentalità culturale che scardini gli ultimi stereotipi, i vecchi archetipi che ancora resistono sulla presunta supremazia maschile, sull’atavico ruolo subalterno della donna, sui tanti traguardi conquistati dal genere femminile che i ‘maschi vecchio stampo’ ancora non riescono ad accettare. Il percorso è avviato, certamente è lungo e complesso, ma non impossibile.

Serve la presenza delle istituzioni sul territorio, così come servono gli esempi tangibili dell’inversione di rotta di una società dove non è più tollerabile che ogni giorno una o più donne siano uccise dall’uomo che giurava di amarle. La senatrice e la docente si sono trovate d’accordo sul fatto che il teatro, le arti in genere abbiano una grande valenza formativa sulle giovani generazioni che recitando, ballando, componendo musica, contribuendo a mettere in scena un qualsiasi lavoro su questa tematica, aprono la loro mente su principi e valori quali la libertà e la parità fra i generi.

Il triste fenomeno della violenza, del femminicidio si può fronteggiare solo con la conoscenza e la formazione oltre che con la creazione di una rete di operatori qualificati che nei vari ambiti offrono gli strumenti adeguati alle vittime per poter riscattare la propria esistenza.

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