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La Città di Lamezia ribadisce il suo NO alla ‘ndrangheta

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La Città di Lamezia ribadisce il suo NO alla 'ndrangheta

Celebrata oggi 24 maggio la seconda “Giornata della Memoria Lametina delle vittime innocenti di ‘ndrangheta”

Lamezia non dimentica le sue vittime innocenti di ‘ndrangheta, lo fa commemorandole nella giornata a loro istituita.

Il primo appuntamento si tiene la mattina nel quartiere Miraglia, luogo dell’uccisione 32 anni fa dei netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, strage che ancora oggi non trova giustizia.

Tante le personalità che hanno reso omaggio alle due vittime innocenti, dall’amministrazione comunale presente con il sindaco Paolo Mascaro, il vicesindaco Bevilacqua gli assessori Stella e Vaccaro e il vice presidente del Consiglio Antonio Mastroianni, Pietro Molinaro, presidente della commissione antindrangheta regionale e la sua vice Amalia Bruni, guidati dai volontari della Fondazione Trame e dell’Associazione Antiracket Lamezia Ala e dagli scout dell’A.G.E.S.C.I. zona Reventino.

Presente anche il fratello di Pasquale Cristiano che, rivolgendosi ai ragazzi ed ai bambini delle scuole che hanno letto alcuni loro pensieri, si è detto “commosso. Noi – ha aggiunto – stiamo attendendo delle risposte. Siamo stati dal procuratore Gratteri, dal procuratore Curcio al quale abbiamo consegnato documenti importanti per poter fare riaprire queste indagini. Un’attesa lunghissima, per noi, sacrificante, ed anno per anno stiamo lottando per poter scuotere questa giustizia che va molto a rilento. Speriamo bene.


Noi crediamo nella giustizia e speriamo che sia la volta buona per la riapertura delle indagini Abbiamo subito una scossa terribile nella nostra vita. Ce la stiamo portando dietro. Non è facile vivere un’esperienza del genere”. Quindi, nel ringraziare Gratteri “per il lavoro che sta facendo anche in questa città”, Cristiano ha chiesto “giustizia. Mi auguro che si faccia veramente qualcosa. Parecchie volte – ha aggiunto – siamo stati interpellati, ma poi non è successo niente. Bisogna fare parlare quelli che sanno, non solo sulla nostra storia, ma anche su quelle degli altri. Bisogna stringere questi pentiti e farli parlare perché la riapertura delle indagini dipende anche da loro. Facciamo tutti una grande pressione affinchè questo fatto venga alla luce per dare giustizia a noi ed a tutta la città”.

Presenti inoltre il vicario generale della Diocesi di Lamezia Tommaso Buccafurni che ha concluso la prima parte della giornata con una benedizione e autorità civili, militari e politiche.

Successivamente è stata ricordata la guardia giurata Antonio Raffaele Talarico, assassinato il 2 settembre 1988 mentre svolgeva il proprio lavoro.

Nel pomeriggio invece la seconda parte della manifestazione con il ritrovo nell’area antistante il Tribunale di Piazza della Repubblica per ricordare l’avvocato Torquato Ciriaco, ucciso il 1° marzo 2002 e l’avvocato Francesco Pagliuso, assassinato il 9 agosto 2016.

Successivamente il corteo itinerante ha raggiunto Corso Numistrano per ricordare Francesco Ferlaino, primo magistrato vittima di ‘ndrangheta in Calabria, ucciso il 3 luglio 1975, e via dei Campioni dove persero la vita i coniugi Aversa – Precenzano il 4 gennaio 1992.

Infine il corteo ha raggiunto l’area mercatale di Nicastro, per ricordare Gennaro Ventura, fotografo e carabiniere in congedo ucciso sempre per mano mafiosa il 16 dicembre 1996.

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