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CNR e Risonanza magnetica 3T, Talerico replica al Rettore dell’UMG

3 min di lettura
Antonello Talerico

Nei giorni scorsi il Rettore dell’UMG aveva inteso replicare ad una mia nota stampa relativa al denunciato smantellamento dell’Unità di ricerca del CNR presso il polo di Germaneto e alla perdita della Risonanza Magnetica 3T ivi allocata

Comunicato Stampa

Sennonchè, non ho risposto immediatamente alla replica del Rettore, le cui risposte ancora una volta non hanno raggiunto la sufficienza, poiché ho ritenuto corretto innanzitutto verificare quanto da lui affermato nella sua replica.

Ed invero, il Rettore ha assunto che :
– il CNR pur avendo assunto l’impegno di finanziare la ricerca scientifica con 300.000 euro/anno e di provvedere alla manutenzione annuale delle attrezzature di sua proprietà a tutt’oggi risultava essere totalmente inadempiente rispetto agli obblighi assunti in convenzione sia per quanto riguarda il finanziamento della ricerca che la manutenzione delle proprie attrezzature;
– Questo atteggiamento del CNR, ingiustificato e ingiustificabile, ha causato gravi problemi al buon funzionamento della unità di ricerca ubicata nel polo di Germaneto. Per queste ragioni e per la sopravvenuta esigenza di spazi necessari per le nuove attività di ricerca anche legate ai progetti PNRR, l’Università ha deciso di non rinnovare la convenzione con il CNR che con il suo comportamento ha dimostrato disinteresse verso l’Università, verso l’Unità di ricerca di Germaneto e verso i ricercatori che hanno sempre operato con impegno e serietà.

In merito a quanto detto sopra dal Rettore (che mi cita come Avvocato pur non essendomi sottoscritto in questa veste, per il momento) ho avuto modo di verificare che rispetto all’asserito inadempimento da parte del CNR non risulta esservi alcun contenzioso o iniziativa giudiziaria intrapresa da parte dell’Università Magna Graecia, con ciò delle due l’una: o non esiste alcun inadempimento del Cnr, o il Rettore si è disinteressato di recuperare le ingenti somme (oltre 1 milione di euro) dovute dal CNR per le attività di ricerca (300.000 euro all’anno!), così dimostrando “disinteresse verso l’Università, verso l’Unità di ricerca di Germaneto e verso i ricercatori che hanno sempre operato con impegno e serietà” (come assunto dal Rettore nei confronti del Cnr in ragione del presunto inadempimento).

Ma il Rettore ha riferito altresì:

“Quanto alla Risonanza Magnetica 3T, di proprietà del CNR, allocata nella Unità di ricerca di Germaneto mi corre l’obbligo di precisare che si tratta di un’attrezzatura ormai obsoleta, acquistata 13 anni addietro, dunque non certo all’avanguardia e comunque di scarso interesse per la ricerca avanzata in neuroimmagini”.

Anche in ordine a tale affermazione del Rettore De Sarro ho avuto modo di confrontarmi con degli esperti radiologi i quali sorridendo mi hanno replicato affermato : “Se la risonanza magnetica 3T utilizzata dall’Unità di Ricerca di Germaneto è obsoleta, allora le nostre risonanze sono tutte da buttare”.

Altro inciso del Rettore, merita una replica, lo stesso ha affermato che:

In ogni caso, al fine di evitare ogni paventato rischio di nocumento alla sanità catanzarese, laddove le strutture sanitarie catanzaresi fossero interessate a dotarsi della risonanza magnetica suddetta potranno senza dubbio rivolgere proposte di acquisto al CNR.

Sul punto vorrei chiedere al Rettore (che prima dice che la risonanza magnetica 3T è obsoleta, salvo poi assumere che le strutture sanitarie catanzaresi potrebbero formulare proposta di acquisto se interessate), se io riuscissi a fargliela avere gratuitamente dal Cnr la lascerebbe collocata nella struttura per eseguire tutti quegli esami necessari a molti malati che aspettano mesi e mesi per poter eseguire l’esame con la Risonanza?

Ed infine, voglio evidenziare e risollecitare il Rettore a rispondermi all’unica vera domanda che avevo posto, ovvero quali sono state le modalità di accesso alle attività di ricerca, ovvero quali erano le modalità di selezione dei malati da sottoporre agli esami neuro-diagnostici.

Ed in particolare questi pazienti che eseguivano la risonanza presso l’unità di ricerca di Germaneto provenivano dagli ambulatori o da qualche studio medico privato? Ed in che percentuali dagli ambulatori e dagli studi (o studio) privati?

Attendo risposta, poiché così come ho fatto anche per le altre dichiarazioni del Rettore, andrò ad approfondire anche questa ulteriore ed importante circostanza, cioè l’uso che se ne è fatto di questa Risonanza 3T.

Antonello Talerico
Consigliere Regionale

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