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La comunità scolastica dell’IC Perri-Pitagora saluta la dirigente Bevilacqua

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La dirigente Teresa Bevilacqua, conclude il suo ultimo anno scolastico alla guida della scuola, dopo quasi venti anni di servizio

Quasi venti anni. Un quinto di secolo. Un arco temporale che ha visto il passaggio tra questi banchi di generazioni diverse di studenti insieme alle loro famiglie, tanti docenti che per la prima volta in queste classi hanno avuto il “dono” di poter insegnare a bambini e ragazzi e tanti altri che qui hanno concluso il loro percorso umano e professionale, portando dentro di loro un patrimonio inestimabile di relazioni e affetti.  Tanti bambini che, tenendo stretta la mano dei loro genitori, per la prima volta diciannove anni fa varcavano l’ingresso principale di questa scuola, oggi già inseriti nel mondo universitario e professionale. Ad accoglierli, per quasi venti anni, c’era lei: la nostra dirigente Teresa Bevilacqua, che conclude il suo ultimo anno scolastico alla guida della nostra scuola e si avvia verso il pensionamento a partire dal 1 settembre.

Insieme all’immenso grazie che come docenti e personale dell’istituto comprensivo Perri – Pitagora le rivolgiamo, vogliamo provare a individuare il filo rosso che lega questi anni, anni che hanno scritto una pagina della storia di questa comunità scolastica e della nostra città.  Era il 2003 quando assumeva la guida dello storico edificio scolastico “Maggiore Raffaele Perri”, divenuto poi istituto comprensivo Perri- Pitagora a partire dall’anno scolastico 2011/12.

Anni di cambiamenti epocali nel mondo della scuola e della società, anni in cui il ruolo di docenti e dirigenti si è caricato di responsabilità sempre maggiori che lei e, insieme a lei, tutta la nostra comunità scolastica ha assunto sempre con entusiasmo e amore per i nostri ragazzi e per l’istituzione scuola, presidio statale irrinunciabile per garantire eguaglianza e libertà. Anni segnati da diversi provvedimenti di riforma del mondo della scuola, da tagli di risorse, crisi economiche e, ultima, la sfida storica della pandemia che ha costretto tutti noi a reinventarci per garantire il diritto all’istruzione dei nostri bambini salvaguardando la tutela della salute.

Di questi anni alla guida della nostra comunità scolastica, la più popolosa della città di Lamezia e uno delle più popolose dell’hinterland lametino, lei è stata punto di riferimento per tutti noi, non con atti formali e circolari, ma con quel tratto che non dovrebbe mai mancare a chi rappresenta un’istituzione: “esserci”, abitare e vivere a pieno la comunità che si è chiamati a guidare, metterci la faccia.  Si è punti di riferimento quando ci si mette in gioco per primi: dall’attività ordinaria, ricca ogni giorno di nuove sfide educative, alle iniziative più entusiasmanti ai momenti di difficoltà e di emergenza che pur non son mancati. Di questi anni ricordiamo l’attenzione prioritaria ai temi della piena inclusione scolastica dei nostri ragazzi, la promozione di un rapporto con le istituzioni come “casa comune”, il legame con le diverse espressioni artistiche e culturali del territorio, la sensibilità particolare verso le problematiche ambientali, con il mondo dell’informazione e della comunicazione, con le migliori energie della comunità lametina e non solo. Ci portiamo e – ci permettiamo di dire – la città porta con sé di questi suoi anni, la consapevolezza della scuola come presidio dello Stato sul territorio ma soprattutto della scuola come comunità, come famiglia, dove al primo posto sta la conoscenza dell’altro, la relazione, la capacità di entrare in empatia.

Grazie da tutti noi per questi anni insieme. E buon cammino…

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