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Il dono mistico di Natuzza Evolo: l’incredibile contadina carismatica che parlava con gli angeli

2 min di lettura
Fernando Nucifero

Testimonianza su Natuzza Evolo di Fernando Nucifero

Fortunata Evolo detta Natuzza, nata a Paravati di Mileto in provincia di Vibo Valentia nel 1924 e scomparsa il 1 novembre del 2009, dalla personalità semplice, coraggiosa, piena d’amore e unica è considerata come la signora che parlava con l’angelo custode di chiunque le si avvicinasse, come la contadina carismatica con il dono della bilocazione, della preveggenza e delle guarigioni, come la donna che in occasione della Settimana Santa viveva sulla propria pelle i segni della Passione di Cristo ovverosia il grande mistero delle stimmate.

Il 7 aprile del 2019 è stata proclamata dalla Chiesa cattolica serva di Dio ed i suoi “miracoli” sono sotto la lente d’ingrandimento del Vaticano attentamente valutati per il processo di beatificazione ma per me che ho avuto modo di conoscerla personalmente è già Santa.

Stiamo parlando dell’anno 1999 mese di settembre periodo in cui cominciava ad accusare stanchezza e problemi di salute che ne rallentavano le apparizioni pubbliche e private.

Circostanza che la portava a ricevere poche persone scelte tra una marea di gente che arrivava a Paravati da ogni parte d’Italia e del mondo.

Ebbene in uno di quei giorni Natuzza mi puntò gli occhi e il dito invitandomi con gesti sereni a raggiungerla per un breve colloquio che per suo volere si prolungò di molto. Schietta nelle espressioni senza troppi giri di parole mi raccontò esclusivamente quanto percepito dai messaggi e profezie degli angeli custodi.

In quei momenti ebbi l’impressione che si trovasse simultaneamente in due posti diversi e fu allora che i miei occhi vissero l’incredibile e i miei sensi l’inimmaginabile. Dalle sue parole ebbi la certezza che ella era difatti in contatto con gli angeli, i defunti e con Dio.

Chiederle e udire le risposte fu come essere trasportato “oltre” in un’altra dimensione. Il suo linguaggio, i suoi segni diventarono evidenze lasciandomi senza “ragionevole” spiegazione ma con il cuore colmo di riconoscenza e di quella speranza che solo una serva di Dio poteva darmi trasmettendomi la sicurezza di un aldilà come qualcosa di reale e tangibile.

Nei giorni successivi la sua spirituale presenza si materializzò con i cosiddetti “nodi” ritrovati in semplici catenine e effetti personali riposti singolarmente in un cassetto.

Da allora sono passati ben 24 anni e ritengo “giusto” condividere parte dell’esperienza che tanto mi ha aiutato a trovare la forza di affrontare e vivere in modo diverso le sfaccettature della vita con chi è alla ricerca della fede e dell’accettazione degli eventi.

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