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Emergenza Covid. Piccioni: sindaco chiuda tutte le scuole a Lamezia

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Piccioni: Color, Lameziacomics e tanto altro…bloccati o espatriati. E’ il momento di dire basta

Piccioni: subito un tavolo con le altre forze politiche per affrontare l’emergenza

Comunicato Stampa

Come purtroppo era prevedibile ormai da settimane, la situazione del contagio a Lamezia è letteralmente esplosa. Da marzo fino ad oggi siamo stati i primi a dichiarare pubblicamente che, in una fase emergenziale come questa, le schermaglie politiche vanno messe da parte per affrontare insieme i problemi con il solo obiettivo di tutelare al meglio la salute dei cittadini. E fino ad oggi ci siamo comportati di conseguenza: nessuna polemica da parte nostra ma solo proposte costruttive per cercare di prevenire situazioni sanitarie gravi che, a prescindere dai meri numeri, un sistema sanitario come quello della nostra città non è minimamente in grado di affrontare. E questo vogliamo continuare a fare anche in futuro. Ma, con spirito costruttivo, abbiamo il dovere di dire la nostra e di evidenziare alcune cose.

Purtroppo dobbiamo constatare che l’atteggiamento del sindaco Mascaro, che ancora oggi si limita a snocciolare cifre e ad arrampicarsi su operazioni aritmetiche per fare ingiustificabili paragoni con la situazione nazionale, sta portando la nostra città in una situazione drammatica. Mentre il bollettino comunicato dal sindaco è fermo a meno di 130 casi positivi in città, fonti di stampa parlano di quasi duecento casi positivi in città. Un dato inquietante che smonta completamente la retorica con cui fino ad oggi il sindaco ha affrontato il tema Covid in città, parlandoci di una “situazione sotto controllo” o addirittura dipingendo Lamezia come una sorta di isola “covid free” veicolando un messaggio profondamente sbagliato ai cittadini. Ormai è sotto gli occhi di tutti: sul fronte Covid Lamezia non è più un’isola felice e la situazione non è destinata a migliorare. Del resto è ormai chiaro, come emerge anche dalle ultime decisioni a livello nazionale, che il numero di contagi è assolutamente irrilevante a fronte di un servizio sanitario incapace di affrontare la crisi.

Mascaro sta affrontando l’emergenza Covid a Lamezia con un approccio meramente burocratico, limitandosi a riferire i numeri ufficiali trasmessi dall’Asp, attività che qualsiasi altro cittadino sarebbe in grado di fare. Il Sindaco invece è l’autorità sanitaria principale sul territorio: non può limitarsi a diramare bollettini ma in alcuni casi deve avere il coraggio di assumersi anche delle responsabilità e soprattutto deve attivare tutte le interlocuzioni istituzionali possibili per garantire ai cittadini le condizioni di sicurezza e salute. E’ inaccettabile che, solo per motivi burocratici, il Sindaco pur informato per vie brevi dall’Asp dei nuovi contagi non emetta l’ordinanza di quarantena o isolamento fino a quando non riceve la comunicazione ufficiale: ecco spiegato perché c’è questa diversità impressionante di numeri tra quanto riferito dal Sindaco e quanto riferito dalla stampa. Con tutte le conseguenze che conosciamo o possiamo immaginare. Tutto questo in otto mesi purtroppo non è stato fatto.

Mentre abbiamo constatato e apprezzato in questi mesi un grande disponibilità alla collaborazione da parte dei consiglieri comunali di maggioranza, a cominciare dal presidente della commissione sanità Giancarlo Nicotera, dal sindaco non c’è stata la minima iniziativa di coinvolgimento delle forze politiche e sociali, del mondo del volontariato e delle associazioni della città per prepararci a una “seconda ondata” di cui già da settembre avevamo avuto le prime avvisaglie. Solo poche settimane fa avevamo sollecitato il sindaco sia a prendere adeguate contromisure per limitare il contagio sia a svolgere un’attività di informazione e prevenzione in aree particolarmente sensibili della città, come nel campo di Scordovillo: purtroppo siamo rimasti inascoltati ed è notizia di ieri i primi casi covid nel campo rom.

Ancor più di fronte a un sostanziale immobilismo di otto mesi del sindaco per preparare la città a questa nuova ondata dell’epidemia, è assolutamente fuori luogo e istituzionalmente inaccettabile l’attacco politico con cui il sindaco nei giorni scorsi si è scagliato contro il governo contro la paventata inclusione della regione Calabria tra le zone rosse. Questo non lo diciamo per difendere il governo, che rispetto alla Calabria ha certamente le sue responsabilità. Ma un attacco politico di questo tipo non lo hanno fatto neppure sindaci di chiara espressione del centrodestra come il sindaco di Cosenza o di Catanzaro. Mascaro, che si è sempre vantato di essere espressione di puro civismo, si è accodato al coro di centrodestra dei vari Tallini e Furgiuele che, anziché battere i pugni in otto mesi per attrezzare Lamezia e la Calabria, soffiano ora sul fuoco dell’emergenza per fare sterili polemiche politiche.

Perché in questi mesi non abbiamo visto il sindaco Mascaro battersi perché la giunta regionale e il commissario ad acta spendessero invece di stare con le mani in mano gli oltre 50 milioni di euro stanziati dal governo per attrezzare ospedali e terapie intensive in vista dell’ondata autunnale? Cosa ha fatto Mascaro in questi mesi, proclami a parte, per rendere concreto il progetto del centro covid a Lamezia, proposto dal dottore Cesare Perri e sostenuto da tutto il consiglio comunale? Perché Mascaro urla e alza i toni solo in campagna elettorale e con la stessa forza non ha lottato per avere, non oggi ma già ai primi di settembre, la riapertura del reparto di malattie infettive del nostro ospedale?

Con lo stesso spirito costruttivo di questi mesi, chiediamo a Mascaro nell’immediato di disporre con un’ordinanza la chiusura di tutte le scuole di Lamezia per almeno due settimane, anche di quelle scuole che resterebbero aperte alla luce del dpcm che entrerà in vigore domani. I casi nelle scuole primarie si stanno moltiplicando e tante classi già non stanno frequentando. Possiamo immaginare la preoccupazione con cui tanti genitori della nostra città stanno mandando i loro figli a scuola di fronte a un sistema di controllo che, nonostante il lavoro diligente svolto da numerosi dirigenti scolastici, è saltato. È terribile privare i bambini delle primarie della scuola che è e rimane un baluardo insuperabile di crescita umana e culturale. Ma in questo momento è assolutamente necessario, come dimostra ciò che sta accadendo quotidianamente nelle scuole cittadine, disporre temporaneamente la chiusura.

Ancora una volta con spirito costruttivo chiediamo al sindaco di aprire un tavolo con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale e in città per affrontare insieme questa nuova fase dell’emergenza, per chiedere con una sola autorevole voce al commissario ad acta e alla Regione di metterci nelle condizioni di garantire la sicurezza e la salute dei nostri concittadini. E’ tempo di affrontare i problemi, non di nasconderli sotto il tappeto né di fare populismo. Il sindaco Mascaro prenda al più presto in mano la situazione per il bene della città che alla retorica del “tutto va bene” non crede più.

Rosario Piccioni
(Lamezia Bene Comune)

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