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Gianturco e Rubino: Giancarlo Nicotera camuffa la verità

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Noi fra i più produttivi

Comunicato Stampa

“Risultiamo essere fra i più produttivi del Consiglio Comunale con 27 interrogazioni, 26 mozioni e 5 ordini del giorno: tutti protocollati nella seconda consiliatura a guida Mascaro. I numeri smentiscono in maniera inequivocabile e inoppugnabile le inveritiere dichiarazioni del presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera”.

Lo affermano in una nota i consiglieri comunali Mimmo Gianturco e Rosy Rubino.

“Per quanto riguarda poi le nostre presenze in commissione consiliare – precisano –ci siamo sempre sostituiti l’uno con l’altro, come previsto dal regolamento, e sono state veramente rare le nostre assenze e mai c’è stato comunicato e consegnato alcun richiamo, probabilmente si è trattato l’argomento Gianturco – Rubino nelle solite riunioni di maggioranza che dovrebbero invece prevedere altri temi in discussione, come la risoluzione dei problemi della città. Anzi spesso siamo stati fondamentali per lo svolgimento delle commissioni consiliari garantendo il numero legale a causa delle assenze, mai giustificate, di consiglieri comunali di maggioranza che dovrebbero avere la responsabilità di governare la città. Alcune volte è capitato di rifiutarci di partecipare a delle commissioni consiliari che prevedevano discussioni su temi non utili alla collettività o già trattati nelle commissioni competenti e più titolate ma organizzate e convocate con notevole spreco delle risorse economiche al comune. Inoltre, spesso, le commissioni non sono state convocate per negligenza dei loro presidenti. A questo punto Nicotera guardi la trave nei propri occhi e non camuffi la verità, pubblichi l’elenco completo delle presenze di tutti i consiglieri nelle commissioni con gli appositi verbali di ogni singola commissione ed il risultato dell’azione politica conseguenziale alle discussioni in commissione per mostrare alla città ciò che organizza parte della sua maggioranza”.

“Siamo stati costretti a denunciare – aggiungono – a Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro, le continue violazioni del Regolamento del Funzionamento del Consiglio Comunale della Città di Lamezia Terme che prevede espressamente all’art.17 comma 6 che “Il Presidente, ogni mese, convoca apposite riunioni del Consiglio dedicate alla trattazione delle interrogazioni, interpellanze e mozioni” nonché la violazione dell’art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali che prevede le risposte alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo entro trenta giorni dalla presentazione. Oggi, invece, ci sono documenti in attesa di risposta e di discussione da mesi e mesi, alcuni addirittura da quasi un anno. Anche questo è un dato inoppugnabile. Alcune volte, addirittura, i documenti da noi protocollati non sono stati portati neppure in commissione. Evidentemente questa nostra legittima denuncia ha suscitato la reazione scomposta del presidente del Consiglio Comunale che, nel vano tentativo di sollevarsi da ogni responsabilità, tira in ballo tutti gli altri capigruppo cercando di addossare loro la responsabilità di questi continui ritardi, mentre dovrebbe essere invece lui il garante delle prerogative di ogni singolo consigliere assicurando la discussione in Consiglio Comunale di tutti i documenti protocollati”.

“Nella storia cinquantennale della nostra città, mai abbiamo avuto – concludono – un presidente del Consiglio Comunale così fazioso e che utilizza il suo ruolo istituzionale per limitare la partecipazione democratica di cittadini, associazioni e dei loro rappresentanti istituzionali democraticamente eletti, e per delegittimare il lavoro dell’opposizione come se fossimo in un regime. Puntare il dito contro l’opposizione che ha un ruolo differente dalla maggioranza, ossia quello di controllo e vigilanza, è un chiaro tentativo di distogliere i cittadini dall’inconcludente azione amministrativa portata avanti in questi anni, la peggiore della storia dalla nascita della Città di Lamezia Terme. Forse il presidente del Consiglio Comunale ha frainteso il suo ruolo, che non è quello di vigilante delle presenze o peggio ancora di bastonatore per conto della maggioranza, anche perché gli esce veramente male, ma quello di garante dei singoli consiglieri comunali, opposizione compresa come democrazia vuole, perché, dopo il tanto chiacchierato aumento degli stipendi, risulta essere ben pagato dai cittadini per fare tutt’altro e le condizioni in cui versa la città dimostrano che probabilmente, pure questo ruolo, non gli riesce tanto bene”.

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