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Gottlob, ‘IA non sostituirà uomo, sua creatività indispensabile’

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Ex docente ad Oxford, oggi è all’Università della Calabria

“Sono in tanti, in particolare in Italia, a temere i pericoli che possono derivare dall’intelligenza artificiale.

Pericoli che indubbiamente esistono, ma che possono essere superati con un utilizzo corretto e legale di questa risorsa.

E in più c’é da dire che con l’IA non ci sarà alcun rischio di disumanizzazione perché l’apporto creativo dell’uomo, in tutti i processi produttivi, sarà sempre indispensabile”.

Il professore Georg Gottlob, 68 anni, è uno dei massimi esperti mondiali di intelligenza artificiale.

Dal 2 gennaio, dopo avere insegnato per molti anni ad Oxford, è diventato un docente dell’Università della Calabria, che proprio all’intelligenza artificiale sta riservando una forte attenzione ed approfonditi studi grazie anche all’apporto determinante del professore Gottlob.

“Ho un rapporto di collaborazione con l’Unical – dice all’ANSA Gottlob – che dura da quasi trent’anni. É un ateneo in cui il livello accademico è alto e che è un concentrato di intellettuali. A questo si aggiunge il mio amore per la Calabria. Insieme a mia moglie, che è genovese, abitiamo a Paola, a pochi chilometri da Cosenza. Viviamo bene qui. Ci piacciono la gente ed i luoghi”.

Tornando sul tema dell’intelligenza artificiale, il professore Gottlob aggiunge che “il rischio di qualsiasi innovazione tecnologica, da sempre, dalla più semplice a quella più complessa, non è nell’innovazione in sè ma nell’utilizzo che se ne fa.

Faccio l’esempio del coltello: quando fu inventato, si rivelò utile, come lo è tuttora, per le nostre esigenze alimentari. Si sbaglia, però, quando si utilizza come arma. E lo stesso discorso vale per l’intelligenza artificiale.

Se se ne fa un uso corretto, può rivelarsi di grande utilità per il genere umano in vari aspetti della nostra vita quotidiana, come la medicina ed il settore energetico.

Anche per quanto riguarda il settore giornalistico, nell’ambito del quale ci sono molti timori, bisogna dire che l’IA non potrà mai soppiantare la creatività degli operatori dell’informazione, che resterà indispensabile. L’IA potrà certo fornire un aiuto, un contributo, ma l’intervento del giornalista sarà sempre determinante”.

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