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Il “nuovo realismo” del filosofo Ferraris al liceo Campanella di Lamezia

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Web, filosofia e nativi digitali: questi gli argomenti della lectio tenuta dal filosofo Maurizio Ferraris per gli studenti del liceo Campanella di Lamezia Terme

COMUNICATO STAMPA

Tecnica e tecnologia non possono sostituire il pensiero umano. Anche nell’era del web, il pensiero e la filosofia resistono come strumenti per muoversi nel “mare magnum” delle innovazioni tecnologiche e di un mondo in continua trasformazione.

Questi i tremi trattati dal filosofo Maurizio Ferraris, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dal dipartimento lettere e filosofia del liceo Campanella di Lamezia Terme guidato dalle docenti Olinda Suriano e Licia Di Salvo.

Il filosofo del “nuovo realismo” ha parlato agli studenti lametini della realtà di oggi in cui “voi che siete i nativi digitali vi trovate a far fronte alle sfide di un mondo in cui probabilmente tra qualche anno molte professioni non esisteranno più, perché sostituite dalle macchine. Parallelamente nasceranno nuovi lavori”.

Da qui, per Ferraris, l’esigenza di indagare con gli strumenti della filosofia queste trasformazioni per capire che “l’intelligenza artificiale non è un fatto nuovo, ma è sempre esistita.

La stessa scrittura è una forma di intelligenza artificiale. Ci sono artefatti meccanici che provocano in noi dei sentimenti: basti pensare alle reazioni che possiamo avere di fronte a un libro o a un film.

Ciò che la macchina o una formula di calcolo non potrà mai fare è indagare nella psicologia dell’altro, come noi facciamo normalmente nei nostri comportamenti quotidiani.

E’ in questo sta la differenza insormontabile tra le persone e gli automi”.

Ad accogliere il docente di fama internazionale, il dirigente Giovanni Martello che ha sottolineato come “incontri con personalità prestigiose come Ferraris arricchiscono da sempre l’offerta formativa del Campanella e offrono ai nostri ragazzi chiavi di lettura per muoversi nella società di oggi.

Quando si parla di web e filosofia, delle sfide dei nativi digitali, si parla proprio dei nostri ragazzi e del loro futuro.”

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