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La Calabria e il jazz elettronico di Domenico Rizzuto

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L’artista calabrese Domenico Rizzuto rivisita alcuni brani di Giose Rimanelli e del nonno cornettista oltre a comporne due, inediti, nel solco dell’innovazione tecnologica del jazz

L’album realizzato per Caligola Records in uscita il 1 Marzo  “The music of Tony Slim Dominick” in rampa di lancio sulle piattaforme.

L’ideatore del progetto  –  percussionista, trombettista e producer –  ci conduce dal Dixieland al Jazz Elettronico attraverso 7 preziose tracce interpretate con il suo “Domenico Rizzuto Electrojazz Ensemble”.

Da Tropea a New Orleans il sogno di unire due realtà, in apparenza lontane, è stato reso possibile dal Maestro Domenico Rizzuto. Il raffinato musicista nativo di Tropea ha dapprima accarezzato e, quindi, portato a compimento un progetto suggestivo quanto affascinante per le interazioni contenute tra musica e ruolo sociale, emigrazione e affermazione dei migliori valori della tradizione culturale italiana: venerdì 1 Marzo uscirà per Caligola Records, sulle principali piattaforme, l’album intitolato “The music of Tony Slim Dominick”.

Un progetto profondo per un obiettivo in apparenza non dichiarato, riscritto con la chiave dell’attualità e dischiuso col grimaldello della riflessione, all’interno di un pentagramma che il tempo non è riuscito ad ingiallire. Una premessa ideologica doverosa per descrivere il lavoro messo nero su bianco, nota su nota, dal 36enne artista calabrese: trombettista, percussionista e producer, forte di una già ragguardevole serie di importanti esperienze, frutto di severi studi musicali. Poi, l’innato genio artistico lo ha portato a una conoscenza profonda del jazz, sostenuta dal desiderio di rielaborarlo in chiave elettronica, senza mai lederne la natura e la portata, anzi arricchendolo di coinvolgenti contaminazioni.

Nell’ultimo anno di intenso lavoro il Maestro Domenico Rizzuto ha saputo riesumare ed elaborare in chiave moderna un brano che Giose Rimanelli aveva dedicato al padre, intitolato “Pàtrema”. Lo scrittore era nato a Casacalenda (Campobasso) e ha vissuto dagli Anni ’60 negli States, fino alla morte, sopraggiunta nel 2018, a 93 anni a Lowell, nel Massachusetts. Professore di letteratura italiana in diverse Università americane, Rimanelli decise nel 1959 di abbinare quattro composizioni del nonno abbinandole a uno dei suoi libri, “La posizione sociale”, recentemente ristampato da Rubbettino.  Il forte legame tra Calabria e Molise è stato ufficialmente sancito grazie all’iniziativa dell’Università delle Generazioni di Agnone, con il simbolico gemellaggio editoriale tra le due regioni nel nome del noto letterato molisano.

Partendo dal pezzo-guida del suo progetto – “Pàtrema” – il musicista di Tropea ha preso in esame i quattro bvrani strumentali scritti dal nonno di Rimanelli, Tony “Slim” Dominik, ombrellaio girovago vissuto alla fine dell’Ottocento, apprezzato cornettista: “Lost baby blues”, “Parish prison blues”, “Pink, red and blue”, “Ol man from kalena!”. Rizzuto li ha “riletti” e reinterpretati  aggiungendone due, anch’essi strumentali – “Galaxy Express” e “The origins” – facendo ricorso come nelle altre esecuzioni alla tromba elettronica, con risultati pregevoli. Tutti  i brani dell’album sono eseguiti dal “Domenico Rizzuto Electrojazz Ensemble” pronto a “decollare” il 1 marzo dalle principali piattaforme: oltre alla presenza del leader (tromba elettronica e arrangiamenti) si segnalano quelle di Elisabetta Mattei (trombone), Alberto Brutti (basso) e Fabrizio Ferazzoli (batteria).

Nell’unico brano non strumentale, “Pàtrema”, la voce di Rimanelli è stata rielaborata al computer per poi essere interpretata dal vivo da Marcello Cirillo nell’ultima edizione (la 43esima) del Roccella Jazz Festival, organizzato da Vincenzo Staiano.

Dunque, dal Blues al Jazz Elettronico il passo è stato compiuto con maestria, lungo il solco di una tradizione musicale e letteraria che i nostri emigranti hanno saputo suggellare nella grande Confederazione di Stati che li ha ospitati. Importante la ricerca storiografica avviata da Domenico Rizzuto che, per trasferire sull’album le 7 tracce, si è avvalso dello studio di alcuni spartiti allegati al libro di Giose Rimanelli.

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