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Lamezia. Comitato salute: si consenta ai familiari di assistere le partorienti

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Sole. Senza la presenza di una persona cara al proprio fianco

È questo quanto emerge, come sensazione, da uno studio che il comitato “Diritto alla Salute “ha condotto, in questi giorni, all’ospedale di Lamezia Terme.

Questo non significa non apprezzare il grande lavoro, svolto con senso di abnegazione, da infermieri, oss e medici.
La carenza di personale non può però giustificare, anche in tempo di covid, rendere spesso il momento più bello: la nascita di un figlio, in una complicata avventura.
Si comprende bene che chi lavora ed opera in ginecologia ed ostetricia non ha come compito quello che spetta al “nido”. Ben altre sono le funzioni.
Una mamma non sempre è in condizioni di prestare quanto dovuto al proprio figlio appena nato per ragioni fisiche di salute.
Nessuno deve riferire, nel riportare il neonato alla mamma, che il nido non può essere un parcheggio per neonati. Si figuri se una mamma, che ha appena dato alla luce un bambino, voglia parcheggiarlo.
Vuole invece un tipo di assistenza diversa, migliore. Se l’organizzazione ospedaliera non è nelle condizioni di offrirla, per le ragioni più diverse e comprensibili, si permetta allora ad un familiare, dopo le dovute attestazioni previste dalla normativa covid, di poter offrire quell’aiuto che la neomamma ha spesso bisogno per il proprio bambino.
Non si trascuri quanto l’aspetto umano e la vicinanza di una persona di fiducia possa contribuire a rendere tutto meno traumatico.
Comitato “Diritto alla Salute “
Lamezia Terme 
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