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Lamezia. Illuminazione pubblica: fretta, magia e mistero dell’Amministrazione

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Lamezia. Illuminazione pubblica: fretta, magia e mistero della Giunta Mascaro

Il Comune nell’anno 2016 ha commissionato alla Lamezia Multiservizi, già affidataria del servizio di manutenzione degli impianti esistenti, uno “studio di fattibilità tecnico economica dell’intervento di ammodernamento e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione stradale…”

Comunicato Stampa

Con lo studio di fattibilità la Lamezia Multiservizi avanzò una proposta di investimento che prevedeva:
A- Sostituzione n. 11.038 lampade stradali tipo SAP, con lampade a LED;
B- Sostituzione 175 armadi stradali, quadri comando nuove attrezzature e timer astronomici;
C- Installazione timer astronomici nei restanti 63 armadi stradali;
D- Sostituzione 1.200 pali stradali di 9 metri di altezza con interasse medio di 30 metri;
E- Sostituzione circa 62.000 metri di cavo di alimentazione degli impianti di illuminazione;
F- Sostituzione di n. 479 lampade di vario tipo, con lampade di tipo SAP recuperate.

L’intervento di ammodernamento e messa a norma degli impianti avrebbe avuto la durata di 2 anni e un costo totale di € 4.573.043,16 al netto IVA (€ 5.579.112,65 con IVA).

Il Consiglio Comunale, pur avendo la possibilità di procedere all’affidamento diretto alla Lamezia Multiservizi, cosa che avrebbe avuto vantaggi sui bilanci e sul personale della stessa, con delibera n. 9 del 22.04.2022, e sulla scorta della Relazione Illustrativa dell’Ufficio Tecnico Comunale, decise di affidare l’incarico attraverso Consip alla City Green Light srl per 9 anni e una spesa annua di € 2.027.164.32 e di €18.244.478,92 totali.

La delibera, inoltre, riceveva anche il parere favorevole dei Revisori dei Conti, parere basato sulla relazione illustrativa, secondo cui la proposta del fornitore City Green Light avrebbe comportato un risparmio annuo per il comune di € 193.429,82.

In realtà, spulciando la Relazione dell’Ufficio Tecnico Comunale, sembrerebbe che alla base della stessa sussisterebbe un grande artificio contabile, necessario e sufficiente per inventare un magico risparmio, in quanto la relazione ingigantisce quasi triplicandoli i costi reali previsti per la riaccensione di 2.134 punti luce.

L’artificio è consistito nel fatto che, partendo da un costo di consumo per ogni punto luce di 0,2 kilowatt all’ora e, calcolando (come fa l’ufficio) un tempo di accensione di 11 ore giornaliere e una potenza media di 100 watt per ogni punto luce, si arriva correttamente ad un costo annuo di consumo complessivo per i 2.134 punti luce di € 179.928,00, mentre l’ufficio calcola, erroneamente e falsamente, chissà perché, un costo spropositato di € 469.480,00, che corrisponde a circa il triplo del consumo reale.

Formula tecnica
Importo = Punti Luce x Potenza Media/1000 x Ore accensione x €/kWh x Perdite di Rete Importo = 2134 x 100/1000 x 4015 x 0,2 x 5% = € 179.928,00

Questo fa sì che, rispetto alla gestione della Multiservizi, il Comune, invece di risparmiare ogni anno € 193.429,82, corrisponderà alla City Green Light costi maggiori per circa € 96.121,00 annui che, alla faccia del risparmio, moltiplicati per 9 anni fa un bel business di € 865.089,00 complessivi. Con la beffa che mantenendo la gestione della Multiservizi, i costi annui sarebbero stati in realtà di € 1.931.042, compresa la riattivazione dei 2.134 punti luce, la sostituzione di 1.200 pali stradali, di 9 metri di altezza con interasse medio di 30 metri e la sostituzione di circa 62.000 metri di cavo di alimentazione degli impianti.

Sbagliata, quindi, la scelta del Sindaco e della maggioranza nella sostanza e nel metodo.

Negli 11 mesi dall’avvio dell’appalto sono state più volte denunciate sulla stampa le inosservanze contrattuali stabilite nel Piano Tecnico Economico e riportate nel Capitolato Tecnico Consip, nonché il mancato controllo del Comune sull’adempimento degli obblighi quali:
1- mancato censimento preventivo dei carichi esogeni di tipo “statico” ed “elettrico”;
2- mancata nomina dell’ENERGY MANAGER;
3- mancata conoscenza dello stato di conservazione dei quadri elettrici di comando con conseguente impossibilità di attivare il sistema di telecontrollo e telegestione previsto nel PTE;
4- continue interruzioni dell’illuminazione pubblica in intere zone della Città;
5- incongruenze nella scelta dell’illuminamento/luminanza con conseguente insufficiente illuminazione (vedi corso Numistrano);
6- mancato rispetto del decoro urbano nella scelta dei corpi luminosi di arredo (per tutti vedi via Misiani e traverse via Eroi Di Sapri);
7- ritardo etichettatura: art. 8.3.1 Censimento impianti, capitolato tecnico, da ultimare entro sei mesi avvio commessa (Febbraio 2023). 8- mancato controllo dello stato degli impianti. La caduta del palo su c.so Numistrano ha evidenziato che il collegamento dei cavi interni al palo sembrerebbero non a norma, con rischio di folgorazione per qualche cittadino.

Caro Sindaco, Direttore di Esecuzione del Contratto e via dicendo
a) siete a conoscenza che un mancato intervento nei tempi previsti comporta un ingresso di cassa per il nostro comune?
b) avete mai letto il capitolato tecnico, sezione penali sulle tempistiche massime “Art. 14.2 Penali per i Servizi erogati dal Fornitore”? c) sapete che è vostro compito VIGILARE su quanto sopra esposto, altrimenti significa che l’Ente gioca a favore del fornitore City Green Light o delle due aziende sub-appaltatrici.

Infatti, se il DEC, “Responsabile del contratto”, avesse vigilato dall’inizio del servizio le nostre casse comunali avrebbero potuto contare su un incasso di decine di migliaia di euro. Del resto, che potevamo aspettarci da un’amministrazione che, con grande artificio con- tabile, si era inventata un magico risparmio, in quanto la Relazione ha artatamente ingigantito, quasi triplicandoli, i costi reali previsti per la riaccensione di 2.134 punti luce attualmente spenti?

Che dire… in questa città tra Fretta, Magia e Mistero alla fine a pagare è sempre Pantalone!

PD Lamezia Terme

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