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Lamezia. Manca il numero legale, salta nuovamente il consiglio comunale

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Lamezia. Manca il numero legale, salta nuovamente il consiglio comunale

Continua lo sciopero dei “dissidenti”, oggi 5 aprile si presentano solo in 7 su 13

Era convocata per oggi 5 aprile una seduta del consiglio comunale ma anche questa volta è saltata per l’assenza di un gruppo di consiglieri di maggioranza. Erano presenti solo i consiglieri D’Amico, Spinelli, Caruso, Pulice, Paradiso, Nicotera e Grandinetti.

La nuova convocazione è per domani 6 aprile alle ore 12.00.

Il sindaco Paolo Mascaro, interpellato dalla stampa, ha dichiarato di non conoscere i motivi dell’assenza dei sei consiglieri comunali, aggiungendo che lui è a lavoro per la città.

Successivamente tutta la minoranza, eccezion fatta per Guarascio che era assente, ha tenuto una piccola conferenza stampa, rilasciando le seguenti dichiarazioni.

Pegna (UDC): si vuole spacciare per civico una serie di figure che facevano politica alla vecchia maniera, senza badare agli interessi della città ma ad altro. Con tutti i problemi che ha la città, assentarsi e non presentarsi a mio avviso è da irresponsabili. Noi siamo sempre stati disponibili, ma quando tutto ciò viene vanificato da questi comportamenti, arriva la mortificazione.

Piccioni (LBC): emerge altro dato, che il sindaco ha il dovere di risolvere i problemi della maggioranza. L’amministrazione è una cosa seria, il sindaco deve fare le verifiche di quanto sta accadendo, non si può fare da “Ponzio Pilato”. C’è un problema politico, ci auguriamo che il sindaco dia delle risposte. C’è un’attività amministrativa ingessata perché ci sono questi malesseri, non è una questione solo del consiglio comunale, ma anche delle commissioni. Il sindaco deve spiegare alla città cosa sta accadendo

Gianturco (LPDT): c’è una maggioranza spaccata, nessuno vuole sanarla, ho chiesto al sindaco di fare una verifica politica, che non è stata fatta, per capire se esiste ancora la maggioranza. Bisogna capire se questi “assenti” vogliono politicizzare questi dissidi, potrebbero anche passare all’opposizione.

Se l’amministrazione non ha la maggioranza, se ne prenda atto e si torni al voto, potremmo proporre una mozione di sfiducia al sindaco, così si torna al voto.

Cittadino (Nuova Era): il sindaco ha bisogno di andare a scuola di politica, sta pagando il prezzo dei non addetti ai lavori e noi come città paghiamo di conseguenza questo prezzo.

La mia breve esperienza da consigliera comunale mi sta dimostrando che è necessaria questa esperienza che il sindaco non ha, per questo noi ritenevamo che non fosse il candidato ideale. Ci troviamo di fronte a due competitors che parlano due diverse lingue, non usciremo da questa empasse se lui non impara la politica, noi facciamo opposizione nella speranza che il cittadino capisca, ma chi ne paga il prezzo è la città.

Villella (PD): c’è da rimanere allibiti dinnanzi alle dichiarazioni del sindaco, fa finta di non capire questa situazione. Dalle parole di stamattina emerge che lui non ha nessuna intenzione di risolvere questa spaccatura. Oggi si dovevano discutere delle mozioni importanti, a fine mese c’è da approvare un bilancio, invito il sindaco a trovare la soluzione all’interno della sua maggioranza.

Gallo (FdI): Lamezia è una città molto grande, bisogna avere un po’ di responsabilità. Cerco di mettermi nei panni della maggioranza, per capire quali sono le motivazioni così forti da poter generare una crisi nonostante le grandi prospettive dovute ai fondi Pinqua e PNNR. Il sindaco deve dialogare con i consiglieri “dissidenti”, questo non giustifica il fatto di non trovare una soluzione. Inserire una figura tecnica quale assessore ai lavori pubblici darebbe una grossa mano alla carenza di organico.

Mastroianni (FI): il sindaco deve prendere atto di questo problema, deve prendere atto che il suo progetto politico è naufragato. I dissidenti si sono resi conto di aver aderito ad un progetto fallimentare, il sindaco ha peccato di non essere riuscito a creare un collegamento tra giunta e maggioranza e questi sono i risultati.

Rubino (LPDT): La vita amministrativa al Comune di Lamezia Terme è, ormai, giunta al collasso.
La certificata mancanza dei numeri da parte della maggioranza in Consiglio comunale si è registrata per la terza volta consecutiva.
A questo punto una mozione di sfiducia al sindaco non può che essere la conseguenza naturale e logica dettata dagli eventi, di fronte ai quali non è possibile chiudere gli occhi per consentire lo sviluppo futuro della Città.
Nello stesso tempo, mi auguro, che il sindaco Paolo Mascaro abbia l’umiltà, almeno per una volta, di studiare e leggere il quadro politico che si è venuto a determinare.

Folino (FI): la situazione è irreale, il sindaco afferma di non aver ricevuto alcuna richiesta e dall’altra c’è un gruppo che non ha chiarito quali sono le sue richieste. Questa è la peggiore politica “da seconda repubblica”, il mio invito è al gruppo di dissidenti a palesarsi, per capire se si tratta di problemi di ambizioni personali o c’è dell’altro.

Lorena (FdI): lancio un appello ai dissidenti per capire se hanno intenzione di continuare con questa protesta. Ci sono delle scadenze importanti, non possiamo perdere ulteriore tempo, la città merita risposte.

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