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Lamezia vista dai vicini, prima tavola rotonda del Giugno Lametino Festival

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Lamezia e il suo ruolo nel comprensorio


Comunicato Stampa:

Lamezia vista dai vicini. Quello che gli altri si aspettano dalla terza città della Calabria.

In piazza San Domenico la prima tavola rotonda del Giugno Lametino Festival

Lamezia – Oltre due ore di intenso e vivace dibattito per “Lamezia vista dai vicini”, la prima tavola rotonda del Giugno Lametino Festival di cui è direttore artistico Vincenzo Ruberto. L’incontro ha visto la partecipazione di Mario Tassone, esponente politico di lungo corso; Wanda Ferro, consigliere regionale; Anna Maria Cardamone, fino a qualche settimana fa sindaca di Decollatura; Fernanda Gigliotti, sindaca di Nocera Terinese; Patrizia Maiello, vicesindaca di Curinga. A rappresentare Lamezia il consigliere regionale Mario Magno e il sindaco della città Paolo Mascaro.

Lamezia, il suo ruolo nel comprensorio e nella regione, le occasioni mancate, le problematiche impellenti, le prospettive future. Tanti gli argomenti toccati durante il dibattito moderato dalla giornalista Maria Scaramuzzino.

Sull’eterna rivalità tra Lamezia e Catanzaro, città capoluogo, Tassone così si è espresso: “Il problema non è la guerra di campanile, ma la Calabria: una regione dove ancora ci sono doppie velocità. Bisogna rompere le ‘incrostazioni’, le divisioni tra i territori in modo che ogni decisione sia fatta propria da ogni comunità”. Per il noto esponente politico “Se le rivalità continuano è perché manca la coscienza civica, la formazione politica”. Il problema, in sintesi, è di identità culturale; secondo Tassone “al giorno d’oggi chi fa il sindaco o è folle o è coraggioso, in considerazione dei tanti problemi che ogni territorio ha e delle poche risorse messe a disposizione dal governo centrale”.

Ferro ha definito Lamezia come “una città che ha memoria. I lametini – ha rimarcato – rifuggono l’ipocrisia e mostrano gratitudine per quegli amministratori che si prodigano per il territorio”. Sulla campagna politica che negli anni passati si fondava sul progetto di “Lamezia provincia”, Ferro ha commentato: “È stato un cavallo di battaglia per gli interessi politici di chi sosteneva l’idea, non un progetto di crescita per la città. Lamezia ha avuto rappresentanti istituzionali che hanno raggiunto ruoli apicali e che potevano davvero far grande questa città, la storia poteva essere scritta diversamente”. La consigliera regionale ha augurato alla comunità lametina “il coraggio di portare avanti le proprie idee e la capacità di indignarsi davanti ad ogni ingiustizia”.

Cardamone, in rappresentanza di uno dei tanti comuni montani dell’hinterland lametino, ha lamentato lo spopolamento dei piccoli centri, l’emigrazione continua che sta desertificando la regione rendendo i territori più fragili e poco attrattivi. L’ex sindaca ha puntato il dito contro la situazione drammatica della viabilità, dei trasporti che isola sempre più le zone montane. Per poter superare questa situazione di profonda crisi, Cardamone ha ribadito l’importanza della fusione dei Comuni che, solo se si mettono insieme possono davvero contare ancora e rimettere in moto l’economia insieme agli altri settori vitali delle comunità locali.

Maiello ha asserito: “Noi piccoli Comuni del comprensorio abbiamo bisogno di una guida e Lamezia ha tutte le carte in regola per continuare a farlo, visto che noi curinghesi ci sentiamo lametini perché la città della Piana è nostro punto di riferimento da sempre”. Anche per la vicesindaca di Curinga la strada da seguire per i piccoli Comuni è la fusione. “Da qualche anno abbiamo creato l’unione dei Monti Contessa – ha ricordato Maiello – ma non ha funzionato. Non resta che la fusione per poter far decollare i nostri territori”.

Anche per Gigliotti, Lamezia è stata da sempre un punto di riferimento per tutti i centri vicini. Un ruolo che la città deve continuare ad assolvere, anche per dare un aiuto concreto ai piccoli Comuni che devono fronteggiare criticità di ogni genere: dallo smaltimento dei rifiuti all’inquinamento marino, al sistema del ciclo integrato delle acque. Problematiche complesse per le quali la prima cittadina nocerese ha invocato l’intervento dell’amministrazione regionale che, negli anni passati, ha gestito in maniera del tutto discutibile il settore rifiuti e quello della depurazione. “Nei nostri piccoli centri c’è un’alta qualità di vita ma abbiamo bisogno di servizi e risorse che, negli ultimi anni, hanno subito continui e drastici tagli”. Sul ruolo futuro di Lamezia, Gigliotti ha rimarcato: “Deve continuare ad essere un ‘faro’ e i piccoli Comuni vicini devono avere la capacità di agganciarsi ad essa”.

Magno ha recriminato il fatto che “Lamezia ha dovuto sempre difendersi perché è sempre stata tagliata fuori dai processi di sviluppo. Spesso – ha fatto notare – la politica è strutturata per il consenso elettorale e non per la crescita dei territori. Lamezia non può sempre difendersi – ha incalzato il consigliere regionale – è ora che vada all’attacco. Il dramma è di quella politica che sposta i finanziamenti solo per propria utilità, per prendere voti e non per favorire sviluppo”.

Mascaro ha concluso la tavola rotonda riprendendo molti argomenti trattati durante il dibattito. “Sono preoccupatissimo a vivere in questa regione, drammaticamente fragile che rischia di essere massacrata – ha commentato – Se gli Ato non funzioneranno saremo sommersi dai rifiuti; mentre il sistema idrico, per condotte e tubature, è una vera vergogna”.
Per il primo cittadino lametino “La Calabria è un fallimento come amministrazione regionale, siamo una regione di ultima serie. C’è bisogno di una politica nuova, dinamica ed efficiente”. Sulla gestione dell’aeroporto, Mascaro ha affermato: “Con il nuovo cda abbiamo voltato pagina alla Sacal ma – ha tuonato il sindaco – guai a chi pensa che ci prenderemo anche i debiti degli scali di Crotone e di Reggio Calabria”.
Sul rapporto tra Lamezia e Catanzaro, ha evidenziato: “Si tratta di due città che debbono stare insieme perché naturalmente complementari. Mettiamocelo in testa, la Calabria potrà finalmente vivere una nuova stagione di crescita e di benessere solo se decollerà l’area centrale della regione”.

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