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Sindaco Macrì ipotizza una multa ai “lordazzi” che sporcano Tropea.

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I “lordazzi” che non ripuliscono i bisogni dei propri cani potrebbero essere perseguiti

TROPEA. Niente “lordazzi” a Tropea. Non usa mezzi termini il sindaco Giovanni Macrì nel tacciare l’inciviltà dei concittadini e dei turisti che portano a passeggio il proprio amico a quattro zampe lasciando per strada il relativo ricordino fisiologico.

Il termine “lordazzi”, forte e colorito, è stato utilizzato proprio dal primo cittadino per indicare quanti, con questo comportamento affatto corretto, contribuiscono a inquinare e degradare la cittadina.

Dalla sua pagina facebook il sindaco Macrì definisce questi cittadini alla stregua di “monelli che non perdono occasione per lasciare per terra il segno del loro schifoso passaggio. Lordazzi bipedi che non riescono a comprendere quanto la loro inciviltà nuoccia ai propri amici fedeli”.

La battaglia del sindaco è appena iniziata ma si è fatta fin da subito drastica, quanto giusta. Macrì non esclude che si possa arrivare a “esaminare il dna di tali reperti per arrivare a colpire questi lordazzi nemici dei propri pseudo amici”, spiegando che l’operazione di pulizia della città da questi “lordazzi” “presuppone l’adozione di alcune iniziative preliminari alle quali occorrerà dare concretezza. Obbligo del microchip e di portarsi dietro la bottiglietta d’acqua per ripulire dalle deiezioni urinarie dei loro amici, sono solo alcuni esempi delle possibili azioni che intraprenderemo”.

Infine, acuendo ancor di più la già pungente situazione, Macrì non esclude “una taglia su questi lordazzi, anzi, la ritengo una delle prime iniziative che adotteremo”.

La posizione del primo cittadino è chiara, sebbene espressa in m aniera eccentrica e sotto certi punti di vista anche forte.

Redazione

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