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Malati cronici: concentrati su Covid ma non dimentichiamo gli altri ammalati

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ospedale lamezia

Oggi tutta l’attenzione è assorbita da un lato dalle problematiche enormi del Covid-19 e dall’altro lato dalla frenesia e anche dalla necessità di riaprire le attività

Comunicato Stampa

È questo che viene considerato ritorno alla normalità? Può essere ritenuto normale scordarsi in maniera del tutto ingiustificata la marea di gente e di pazienti che attendono ormai da mesi di essere visitate e curate dal momento momento che sono state sospese o annullate tutte le visite ambulatoriali?

Si pensi a tanta gente seriamente ammalata che per paura di essere contagiata  non va nemmeno più al pronto soccorso o in ospedale o dal medico.

Tanta è la paura e tanta poca la capacità organizzativa in grado di elargire fiducia. A tanti viene negata persino la chemioterapia.

Nessuno dimentichi che continuano ad esserci gli ammalati di cancro e gli ammalati classici. Diagnostica pari a zero. Si presta l’attenzione soltanto alla cura spesso inadeguata del Covid-19 con percorsi che determinano pericoli di contagio, spesso con carenza di personale il quale è sottoposto non solo a turni e a lavori massacranti ma tante volte anche in condizioni di grave rischio.

Non parliamo degli anziani: si sta trasmettendo un messaggio aberrante come dire di essi, degli anziani, o dei malati più gravi possiamo in qualche modo anche privarcene.

Nella democratica Inghilterra essi sono stati collocati all’ultimo posto nella possibilità di essere curati: tradotto significa lasciamoli morire

È questa la normalità? È l’obbrobrio più incredibile che si potesse mai immaginare, è il senso dell’inciviltà e del sopruso. L’ingiustizia più grave. L’etica che viene calpestata.

Eppure nel nostro paese c’è chi ha dato la propria vita per garantire il diritto alla cura e all’assistenza a tutti ma i signorotti che hanno posto al di sopra di tutto il dio denaro e l’interesse personale sono riusciti a demolire la sanità pubblica e quindi il diritto alla cura e alla salute.

Ora questi stessi personaggi quando parlano di medici e di infermieri di personale sanitario osano definirli eroi. Sono gli stessi che ne hanno licenziato 40 mila negli ultimi 10 anni sono gli stessi che ora ci stanno facendo vivere un’era di barbarie di approssimazione di dilettantismo medico sanitario sono questi i nemici del bene pubblico i nemici della salute collettiva.

Accanto al pensiero di quanti ci hanno lasciato anche per questa sanità così malridotta e per incapacità di governi e dirigenti e commissari sanitari non dimentichiamoci degli anziani dei bambini di tutti gli altri sofferenti che anche in questo periodo hanno necessità di essere curati.

Sospendere il diritto alla cura e alla salute non è di un Paese civile.
Essere impreparati all’emergenza è la rappresentazione plastica della totale mancanza di intelligenza e lungimiranza di chi ha retto le sorti del nostro governo a tutti i livelli.
Giuseppe Gigliotti 
Presidente dell’associazione malati cronici del lametino
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