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Margherita Corrado: caso Jova beach party tour 2022 arriva in Parlamento

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Jova beach party a Roccella Ionica

Jova beach party a Roccella Ionica

Il raddoppio della pressione antropica nelle 9 tappe doppie ha reso la situazione ancora più critica

Comunicato Stampa

Il 7 settembre il Senato ha pubblicato una interrogazione a mia prima firma (la n. 4-07410), diretta ai Ministri Franceschini, Cingolani e Giovannini per lamentare l’impatto ambientale e paesaggistico negativo del tour di spettacoli denominati “Jova Beach Party”, cominciato nel 2019 con 13 tappe e ripreso nel 2022 con 12, molte delle quali, però, essendo doppie, portano il totale a 21 giornate.

Detti spettacoli comportano l’occupazione (a fronte di canoni di concessione irrisori) di diversi ettari di arenile: ambiti fragilissimi ma importanti oltre che per la ricchissima biodiversità, per la tutela del paesaggio costiero italiano ormai largamente antropizzato, per la protezione contro l’ingressione marina, la risalita del cuneo salino, l’erosione, l’innalzamento dei mari dovuto ai cambiamenti climatici.

Il prezzo della realizzazione del tour, come lamentano fin dal 2019 molti cittadini sensibili a questi temi, è la manomissione di ambienti naturali, lo spianamento di dune, la rimozione di piante pioniere, il disturbo e danneggiamento di specie nidificanti, per non dire degli impatti acustici e luminosi, nonché del rilascio di plastiche inquinanti non sempre rimosse.

Quest’anno, il raddoppio della pressione antropica nelle 9 tappe doppie ha reso la situazione ancora più critica ma è soprattutto alla luce di episodi come lo spianamento delle dune della spiaggia del “Natura Village” di Roccella Jonica (RC), su una costa tra le più importanti per la deposizione delle uova della tartaruga Caretta caretta, ad avere dimostrato l’inefficacia della nota inviata dal Mite alle Regioni costiere rivierasche il 30 maggio u.s. e denominata “Segnalazione possibili impatti ambientali correlati allo svolgimento di eventi sugli arenili – Jova beach party tour 2022”.

Con i colleghi cofirmatari, ho chiesto perciò ai tre Ministeri aventi competenza: “in che modo, secondo quali autorizzazioni e per quali motivi di interesse pubblico sia stato possibile acconsentire alla modifica sostanziale dei luoghi costieri interessati dal Jova Beach Party, luoghi che avranno modo eventualmente di ripristinarsi solo dopo lungo tempo e solo se lasciati indisturbati, e non certo con una nuova ondata di eventi (Jova Tour o altri), che le Amministrazioni locali pare abbiano già auspicato ed annunciato di modo da aver manomesso o distrutto specie protette dalle direttive europee, dalle vigenti leggi nazionali e regionali”.

E ancora: “se il Ministero della cultura ha vigilato su quanto eventualmente autorizzato o omesso dalle locali Soprintendenze; se e in che modo il Mite abbia vigilato che quanto espresso nella comunicazione del 30.05.2022 sia stato posto in opera dalle Regioni; se e in che modo il Mims abbia vigilato sulla tutela degli ambiti costieri come auspicato nella comunicazione del 15 aprile 2021 e come previsto nei compiti del Corpo delle Capitanerie di Porto.”

Margherita Corrado
(Senato – Gruppo Cal – Commissioni Cultura e Antimafia)

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