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Panedigrano: contenti per il progetto porto turistico ma facciamo attenzione

2 min di lettura

Un po’ Disneyland, un po’ Dubai, un po’ … Biofata! Il progetto Waterfront e porto turistico appena presentato in pompa magna a Lamezia ci sembra richiamare un po’ di tutto questo

Comunicato Stampa

Lamezia per crescere ha bisogno anche di un porto turistico come strumento di supporto e promozione di alcuni dei tanti splendidi elementi di cui la natura, bontà sua, l’ha voluta dotare: il mare, il golfo, le dune del litorale e, su tutto, il vento. Quel vento di cui si sono spontaneamente accorti quei tanti sportivi di kitesurf, windsurf e vela che da qualche estate affollano la costa lametina, le strutture ricettive, i servizi di spiaggia e quelli di ristorazione e svago. Cioè un circuito economico già importante e che potrebbe e dovrebbe essere sempre più incentivato.

Di primo acchito ci sembra invece che il progetto di Waterfront vada in tutt’altra direzione, quella di un intervento altamente invasivo, di impostazione megagalattica, tutt’altro che rispettoso di quelle vocazioni naturali e paesaggistiche del nostro litorale sapientemente valorizzate dall’Autorità di Bacino della Regione Calabria nel suo Master Plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera per imporci quali obiettivi di tutela: la Salvaguardia delle spiagge e del particolare ambiente litoraneo legato alla macchia mediterranea e a quello marino ed il Monitoraggio evolutivo dell’erosione e dello stato del sistema dunario.

Quello presentato in Comune appare al contrario un progetto faraonico, che non rispetta le qualità paesaggistiche, ambientali ed antropiche in cui dovrebbe inserirsi, che ripropone fuori contesto gli stili tecno-artificiali del Golfo Persico con laghi artefatti, isole dai nomi falsamente storici e colate di cemento residenziale; talmente preponderanti queste ultime che alla fine paiono subissare l’obiettivo declamato del porto turistico.

Il reinsediato Sindaco Mascaro è sembrato entusiasta del progetto. Ci permettiamo di consigliargli un bel bagno invernale per calmare questi suoi spiriti bollenti e ameremmo tanto che ci facesse sapere cosa ne pensa il suo assessore all’Urbanistica.

Da parte nostra siamo disponibili ad un serio confronto sul tema, perché, senza essere scaramantici, ci preoccupa davvero il fatto che buona parte dei terreni interessati all’intervento siano quelli dell’ex Biofata, i cui ex (?) proprietari e capitani coraggiosi di allora, dopo la solita strombazzata posa della prima pietra del progetto integrato agroindustriale, ci rifilarono una bella … bufala.

Siamo, infatti, davvero sicuri che questi fantomatici investitori del Bahrein vogliano costruire un villaggio turistico di quella portata a ridosso dell’impianto di depurazione fognaria, di un paio di aziende di trattamento dei rifiuti solidi urbani, di qualche impresa industriale non proprio compatibile con l’aria pura e dentro un golfo, le cui acque anno dopo anno non stiamo riuscendo a far tornare pulite e cristalline come ce le ricordiamo esser state una cinquantina o più di anni fa?

Nicolino Panedigrano

Italia Nostra Lamezia

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