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Panedigrano: utilizzare locali Abramo CC per processo Rinascita Scott

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E’ una vicenda paradigmatica, alla stregua di antiche parabole, che merita di esser conosciuta

Comunicato Stampa

La Abramo Customer Care ha deciso proprio in questi giorni di lasciare i locali che da molti anni occupava in comodato d’uso gratuito nel complesso immobiliare della Fondazione Mediterranea Terina nell’area ex SIR per trasferire la sua attività di call center a Germaneto in locali di proprietà sua o del gruppo.

Negli stessi giorni Gratteri e Bonafede erano alla disperata ricerca di locali da adibire ad aula bunker del maxi processo Scott Rinascita che non si può celebrare nel circondario del Tribunale di Vibo Valentia per mancanza di locali sufficientemente ampi da consentire l’adozione delle misure di distanziamento sociale imposte dal Covid 19.

La Abramo Customer Care lascia libero a fine mese un locale di oltre tremila metri quadrati di superficie, attrezzato anche di condizionatori d’area e trasformabile spendendo pochi “spiccioli” in un’aula bunker che può ospitare, nel rigoroso rispetto delle misure di distanziamento sociale, ben oltre le seicento presenze giornaliere previste tra magistrati, avvocati, personale giudiziario, forze dell’ordine, testimoni, imputati e familiari. Difficile pensare che il Sindaco Abramo non lo sapesse.

Per di più si tratta di locali vicinissimi al Tribunale di Vibo Valentia, attaccati all’aeroporto e alla Stazione Ferroviaria di Lamezia Terme Centrale, a due passi dagli svincoli autostradali di Lamezia e Pizzo e dal raccordo con la superstrada per Catanzaro, Germaneto e la 106 Ionica, nonché attrezzati di amplissimi parcheggi e di servizio di vigilanza H24.

Ma lo stesso Sindaco Abramo in questi giorni si è dato da fare per trovare le più disparate soluzioni in quel di Catanzaro. Tutte a costi stratosferici ed in posti per lo più impervi ed isolati. Da ultimo sembra in pole position per essere realizzata la sistemazione in una tensostruttura in metallo da ubicare dentro l’area del periferico Carcere di Siano al modico prezzo di oltre sei milioni di euro. Con l’aggravante che si tratterebbe di una sistemazione provvisoria che andrebbe poi smontata (magari con ulteriori spese da parte del Ministero di Giustizia).

In tutto questo, è rimasto afono il neo assessore regionale al bilancio, il lametino Talarico, che pure in passato verso la Fondazione Terina qualche attenzione ce l’ha avuta.

Ma silente è stato anche il Sindaco Mascaro, che è invece era corso prontamente ad esprimersi a favore dell’ordinanza della Santelli che ci vorrebbe sommergere sotto un altro milione, circa, di metri cubi di rifiuti.

A quanto è dato sapere la Fondazione Terina ha segnalato a Gratteri e Bonafede la disponibilità di questo, come di altri suoi immobili più piccoli ma egualmente liberi, e vorremmo sperare e vigileremo che essa verrà attentamente valutata e che non si giunga a sprecare senza un perché all’incirca sei milioni di nostri euro.

E però anche da questa, come da ogni parabola, va tratta una morale. Evidentemente il Sindaco Abramo, e con lui tanti altri nostri politici locali, grandi, mediocri ed infimi, si ricordano che la città di Lamezia e la sua piana sono baricentriche solo quando si tratta di invaderle di rifiuti. Quando si tratta di localizzare strutture sanitarie, universitarie e giudiziarie vengono invece tutti colti da gravi e misteriose amnesie.

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