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Pegna: Lamezia ha già patito fin troppo la volontà egemonica di altre realtà

3 min di lettura
ruggero pegna

Ho letto alcune affermazioni del sindaco di Catanzaro professor Nicola Fiorita e sono tornato indietro nel tempo, non solo per il cognome che porta, che mi ricorda il diniego all’effettuazione del concerto di Sting del ‘93, con il “non mi interessa, ho cose serie a cui pensare” del padre, allora anch’egli sindaco, ma soprattutto per aver riproposto in chiave “ora cambio il mondo” la solita lagna paesana di un provincialismo fatto di pennacchi e demagogia

Comunicato Stampa

Scusandomi per averlo collegato a quel triste episodio, di cui certamente non ha alcuna responsabilità, mi tocca dire che la chiave da Curva Sud e orgoglio giallorosso, con cui ha chiosato la boutade del giorno, non è a mio giudizio meno imbarazzante.

Dal sindaco del capoluogo, peraltro di nuova generazione, mi sarei aspettato proposte concrete e di reciproco interesse, come ad esempio immaginare e lavorare per la sostituzione dell’ormai quasi inutile Provincia con il nuovo Ente che classifica le aree più importanti del Paese, le Città metropolitane, e non risvegliare rancori, disfide e polemiche sopite!

Ecco, il tema non è appropriarsi di nomi di strutture che si trovano altrove, senza che in tutto ciò ci sia un senso, semmai pensare alla “Città Metropolitana di Lamezia-Catanzaro”, realtà che, di fatto, ha tutti i presupposti per esserlo e che, grazie al nuovo Ente, potrebbe godere dei necessari supporti finanziari per imprimere un forte e reale sviluppo.

Non v’è dubbio, infatti, che l’asse Lamezia/Germaneto, con tanto di aeroporto, stazione ferroviaria centrale, uscita A2, statale 18, il porto in progetto, ecc, cioè il nodo di comunicazione più importante forse del Sud da una parte e, dall’altra, la Cittadella Regionale, l’Università e le Strutture Ospedaliere, insieme alle due rispettive coste e a tutti i comuni che vi ricadono, con tanto di superstrada dei Due Mari a collegare Tirreno e Ionio, costituisca a tutti gli effetti la più grande e interessante Area Metropolitana della Regione!

Il nuovo Ente potrebbe realmente fare da volano ad un nuovo sviluppo sinergico, organico, condiviso e moderno dell’intero territorio, capace di valorizzare secondo un piano urbanistico, delle infrastrutture e dei trasporti intercomunale tutte le peculiarità locali, migliorando qualità della vita e benessere di ogni singola realtà. Piuttosto che riprendere la stucchevole bega onomastica da sagra paesana di nomi e cognomi, pennacchi e bandiere, io ce l’ho così e tu ce l’hai colì, si pensi realmente alla crescita di quest’area baricentrica e strategica, trovando punti d’intesa e non di scontro.

La città capoluogo, come orgogliosamente taluni amano ribadire, deve ragionare in termini di sviluppo complessivo dell’intera Calabria, non del solito arroccamento intorno a Corso Mazzini, che può solo sminuire anche la stessa autorevolezza della politica catanzarese in ambito regionale.

L’Aeroporto serve quasi tutti i comuni calabresi, non solo Catanzaro; secondo questa logica bisognerebbe mettergli i nomi di tutti, uno dietro l’altro? Come ogni struttura che è situata in un luogo, assume l’indicazione del Comune in cui si trova. Stessa cosa vale per l’uscita autostradale, un tempo rivendicata allo stesso modo e, ovviamente al contrario, per ogni struttura che si trova in altri luoghi, come la stessa Università di Catanzaro.

Si lascino agli stadi e ai bar certe sfide che riaprono inutili dibattiti tra ultras e si pensi, invece, al bene comune, quello fatto di progetti importanti, durevoli, che possano cambiare la storia.

Lamezia ha già patito fin troppo la volontà egemonica di altre realtà e la mancanza di una vera visione di sviluppo dell’intera Calabria. Una politica lungimirante, come purtroppo non è mai stata, per ovvietà geografica e delle caratteristiche morfologiche del territorio, non potrà mai essere tale senza passare da questa Città.

Basterebbe ricordarsi che la superficie di Lamezia è di ben 162 kmq, quella di Catanzaro di 102 kmq, cioè di ben 62 kmq in più, territorio che non può essere relegato a quello di un paesotto di provincia. Con una superficie tale, nel cuore della regione, Catanzaro e Lamezia hanno solo da guadagnarci entrambe a camminare insieme, ma guidate dal buon senso.

Ruggero Pegna
Consigliere comunale UdC di Lamezia Terme

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