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Pegna: sede Rinascita Scott premia centralità di Lamezia

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Finalmente una scelta che premia la centralità di Lamezia Terme, le vocazioni del territorio, al di là delle logiche di una politica locale che non riesce ad affrancarsi da quei campanilismi che hanno solo danneggiato l’intera Calabria: il Processo Rinascita-Scott si terrà presso i locali della Fondazione Terina



Comunicato Stampa

Dal percorso dell’A2, alla sede di Arcavacata dell’Università della Calabria, dallo sdoppiamento surreale tra la sede della Regione Calabria e quella del suo Consiglio Regionale, ad un mancato progetto funzionale sulla Sanità, lo sviluppo razionale di questa regione ha pagato e paga un prezzo troppo alto agli interessi localistici dei gruppi di potere politico che si sono succeduti negli anni.

La mancanza di una vera visione di sviluppo di un territorio morfologicamente complesso, ha portato a reti viarie sconnesse, mancato decollo del turismo, emigrazione e pendolarismo, depauperamento delle sue enormi potenzialità, impoverimento di tutta l’economia, abbandono.

In ogni regione, si costruisce il futuro partendo dalle sue caratteristiche. Il centro, peraltro fatto di una enorme pianura costiera, non può diventare periferia, non accade da nessun a parte. E Lamezia è il centro della Calabria, luogo naturalmente ideale per ogni struttura a carattere regionale e interregionale, base per collegamenti veloci tra aeroporto, stazione centrale, autostrada, superstrada, strade statali in ogni direzione. Con una razionale e moderna rete di infrastrutture, i collegamenti da e per Lamezia, e da qui per il mondo e dal mondo, diventerebbero veloci, comodi e sicuri, con tempi tali da rendere agevole il lavoro, il turismo, la vita quotidiana.

Paradossalmente, anche una struttura a bacino nazionale e internazionale, come uno studio cinematografico, un grande Ospedale, uffici di multinazionali, Università di specializzazione in moderni sbocchi professionali, sono più comodi a Lamezia che a Roma, per la capacità unica di ridurre al minimo i tempi degli spostamenti, razionalizzando comfort, economie e obiettivi.

Quello che non ha saputo fare la politica, accecata da malcelati campanilismi da stadio, pronti a emergere ad ogni stuzzicante appetito, questa volta lo hanno fatto i tecnici e un Procuratore della Repubblica come Gratteri, scevri da condizionamenti illogici.

Quando in campagna elettorale parlavo di Città Metropolitana Lamezia-Catanzaro, i lametini per primi non capivano di cosa parlassi, mentre molti catanzaresi s’indignavano per l’ordine al nome. Lamezia-Catanzaro o Catanzaro-Lamezia è la stessa cosa; cambiando l’ordine degli addendi non cambia il risultato. Le reazioni, a partire da questa sciocca considerazione, sono state talmente inconsulte da farmi capire subito che stavo parlando, ancora e purtroppo, di fantascienza, di un futuro di mentalità e cultura ancora lontano. La maggior parte ha creduto che parlassi di fusione tra le due città, ignorando invece che facevo riferimento ad altro, al nuovo Ente istituito per rafforzare i territori nel loro insieme, valorizzando le peculiarità’ delle singole identità’, con ingenti risorse.

Capisco che per molti è un concetto complesso, soprattutto per coloro che hanno il campanilismo come autentica patologia, accecante e fuorviante, ma è il concetto di un futuro inevitabile, se si vuole davvero il bene, la crescita e la modernizzazione del cuore della Calabria e della Calabria stessa. Per il momento, per fortuna, qualcosa di nuovo e importante è accaduto, nel rispetto di un naturale “ordine delle cose” che qui, troppo spesso, è sostituito da quel semplice, mero, ordinario disordine incapace di generare il cambiamento necessario, una vera rinascita.

Ruggero Pegna

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