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Talerico: vicenda Fondazione Betania campanello di allarme per tante altre strutture

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La vicenda Fondazione Betania era ben nota a tutti coloro che avrebbero potuto fare tanto ma non hanno fatto nulla, in tutti questi anni

Comunicato Stampa

Parliamo di un dissesto finanziario di fatto, conclamato da tempo, in virtù di una grave esposizione debitoria, pur avanzando Fondazione Betania molti crediti da parte di Enti pubblici.

Ecco perché la dichiarazione di apertura di fallimento e, quindi la messa in liquidazione della onlus non è una sorpresa.

Non può esserlo perlomeno per gli addetti ai lavori.

Saranno plurime le responsabilità che dovranno essere accertate, nell’ambito dei crediti vantati.

Nel frattempo 350 dipendenti rischiano il posto di lavoro (oltre ad attendere di vedersi corrisposti i plurimi stipendi che avanzano), oltre al pericolo di perdere una realtà fondamentale per il circuito socio-assistenziale, anche gli oltre 500 ospiti dovranno trovare altra struttura idonea, in grado di supportare i costi di tale nuova utenza (atteso che tutte queste strutture avanzato crediti, ma maturano debiti per maggiori somme).

Ma la vicenda di Fondazione Betania è solo un campanello di allarme per tante altre strutture aventi medesime finalità e attività socio-assistenziali.

Si tratta di strutture fortemente indebitate, solitamente non già per una diretta cattiva gestione, bensì per i ritardi dei fondi pubblici che non vengono corrisposti nei termini di Legge e, che fanno incorrere tali strutture in gravi inadempimenti anche tributari e finanziari, con aggravio di interessi, sanzioni in un pericoloso circuito vizioso, di cui molti fanno finta di non sapere.

Proprio per queste ragioni condivido e sostengo l’uscita pubblica di padre Piero Puglisi, Presidente del Cda, molto critico verso la solidarietà tardiva che proviene solo oggi dai vari soggetti pubblici.

Così come non è sufficiente per come detto dall’assessore regionale Staine limitarsi a dire che i trasferimenti sono stati eseguiti agli ambiti territoriali.

Come detto più volte – mesi addietro – occorre la modifica del Regolamento del Regolamento n. 22 del 25 novembre 2019 – DGR 503/2019 (adottato dal centrosinistra) e relativo alle procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonchè dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità.

Quindi dobbiamo procedere all’aumento dei fondi da destinarsi a tali strutture, garantendo una gestione delle risorse finanziarie con tempistiche che non siano come quelle attuali e, che hanno generato gravi disfunzioni anche organizzative e contabili, con esposizioni debitorie allo stato già gravi.

Più in generale, occorre un tavolo tecnico (con la partecipazione dei consiglieri regionali dell’area centrale, senza partecipazioni meramente demagogiche e strumentali) che affronti – con cognizione di causa – le criticità attuative ed interpretative della riforma per l’Ambito di Catanzaro, per evitare oggi di far “sparire” Fondazione Betania Onlus e domani di far estinguere altre strutture che navigano nelle medesime acque e, che rischiano a breve di implodere !

Anche in questo caso vi è necessità di una visione strategica, con obiettivi che possono essere ben definiti solo conoscendo in maniera approfondita i vari profili tecnici, normativi e gestionali del settore Politiche sociali.

Senza questo approccio faremo solo parole al vento ed assisteremo al solito approccio burocratico e formalistico, privo di contenuti e soluzioni, caratterizzato dal solito linguaggio in politichese!

Antonello Talerico
Consigliere Regionale

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