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Vibo. Muore imprenditore in ospedale, il figlio: giustizia per mio padre!

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Vibo. Muore imprenditore in ospedale, il figlio: giustizia per mio padre!

Giovedì 14 settembre si è spento all’ospedale di Vibo all’età di 77 anni l’imprenditore Giuseppe Giuliano. Il figlio Fabrizio ha scritto una lettera aperta al Presidente Occhiuto per chiedere che venga fatta giustizia per suo padre

Di seguito la missiva:

Illustre Roberto Occhiuto, la tragedia della sanità in Calabria (con Vibo Valentia a portare la bandiera) continua ad essere un’oscura e incivile pagina della storia della nostra Regione. Al pari delle altre regioni d’Italia, il diritto ad essere curati dovrebbe essere garantito, purtroppo tutto ciò a Vibo Valentia non è scontato. Ci troviamo di fronte ad una realtà in cui la vita umana sembra essere spesso ignorata. È un sistema marcio, corrotto dall’indifferenza, dall’inerzia e dal malaffare, dove il valore di una vita umana viene spesso sacrificato sull’altare della negligenza, del menefreghismo e della completa “sciatteria sanitaria”. Si proprio così, “sciatteria sanitaria” perché ogni qual volta si ha bisogno di curarsi si ha l’impressione di percepire un mix di adrenalina e ansia al pari di una puntata alla roulette russa. In Calabria, la morte sembra essere diventata una statistica, un numero tra i tanti. Le persone soffrono e muoiono senza ricevere le cure di cui hanno bisogno, mentre chi dovrebbe proteggerle e curarle sembra voltare lo sguardo altrove. Il dolore delle famiglie, costrette a vedere i propri cari andarsene prematuramente, è amplificato dall’impotenza di fronte a un sistema che non funziona, un sistema appunto marcio da dentro. È un appello alla coscienza di tutti noi, ma sopratutto alla vostra, che siete i nostri rappresentanti, affinché si metta fine a questa indifferenza verso la sofferenza umana. Oggi a morire inerme per mano di un’equipe di lestofanti e negligenti è stato il mio caro papà, ma Le prometto che non ci arrenderemo di fronte a niente e nessuno pur di arrivare a far chiarezza sulle responsabilità di ognuno. Ogni vita conta, e nessuno dovrebbe morire “come se niente fosse” a causa di mercenari sanitari perché i medici, quelli animati da “vocazione alla missione”, sono ben altro. #GiustiziaPerGiuliano

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