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Vibo Valentia. Decesso Eleonora Tripodi, chiesta la condanna per il ginecologo

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ambulanza

Secondo l’accusa, Eleonora Tripodi è deceduta durante il trasporto in ambulanza da Vibo all’ospedale di Lamezia Terme

Omicidio colposo. Questa l’accusa per la quale il pm Benedetta Callea ha chiesto al Tribunale monocratico di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Marina Russo, la condanna a tre anni nei confronti del ginecologo Domenico Princi, sotto processo per il decesso di Eleonora Tripodi, la 32enne di Santa Domenica di Ricadi venuta a mancare il 20 agosto del 2010 per una sopravvenuta emorragia dopo un parto cesareo (il terzo) dal quale è nata una bimba nella clinica “Villa dei Gerani”.

Dopo il parto cesareo – eseguito dal dottore Princi – la donna, già madre di due bimbi, sarebbe stata colpita da una fatale emorragia.

La Procura nella ricostruzione delle responsabilità si è affidata ai consulenti medici Katiuscia Bisogni e Michele Morelli, mentre il marito di Eleonora, Mario Mazzitelli, convinto del ritardo dei medici nel far partorire la moglie – ha nominato quali periti di parte i dottori Massimo Rizzo, Mario Bresaola e Paolo Albarello.

Il dottore Princi – che ha sempre sostenuto di aver agito correttamente e di essersi trovato dinanzi ad un rarissimo caso di placenta fuoriuscita dall’utero – ha invece nominato quali propri consulenti i dottori Domenico Corea e Antonello Scalzo.

I genitori di Eleonora – i coniugi Francesco Tripodi e Vincenza Furchì – sono parti civili nel processo con l’assistenza dell’avvocato Giovanni Vecchio che assiste anche Mario Mazzitelli e Romina Tripodi, marito e sorella della Tripodi.

L’imputato è invece difeso dagli avvocati Giovanni Marafioti e Renato Milasi, mentre parti civili figurano pure “CittadinanzAttiva” con l’avvocato Giovanna Fronte e l’associazione “Codici” con l’avvocato Annamena Rubino.

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