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Vigor 1919: Alessandro Torchia il nuovo allenatore

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Vigor 1919: Alessandro Torchia il nuovo allenatore

Vigor 1919: Alessandro Torchia il nuovo allenatore

Dopo i rumors dei giorni scorsi la Vigor 1919 comunica ufficialmente di aver affidato la direzione tecnica a Mister Alessandro Torchia, giovane allenatore, 40 anni all’anagrafe, ma molto conosciuto nell’ambiente e già maturo professionalmente

Eccolo in un’intervista a 360° rilasciata sulla pagina facebook della Vigor 1919:

Dove hai iniziato a muovere i primi passi sul prato verde?

Ho iniziato con la scuola calcio con Mister Caserta alla Polisportiva Lamezia, una delle migliori scuole calcio degli anni 80/90. Da lì sono usciti fuori tanti ragazzi che poi hanno militato nelle squadre del lametino ed alcuni hanno giocato anche fuori dai confini regionali. È stata la mia unica scuola calcio da lì ho iniziato la mia scalata nelle varie categorie sino alla serie D nell’allora Comprensorio Lamezia, quindi posso dire di essere un ex Vigor.

Noti qualche differenza tra i giocatori di oggi e quelli che ti affiancavano in campo quando eri tu ad essere un giocatore?

Il cambiamento c’è stato soprattutto in termini di sacrificio, nelle nuove generazioni vi è una sorta di attenuazione di questo sentimento, e chi ha vissuto sulla propria pelle tante preparazioni, chi ha solcato i campi da gioco e fatto anche tribuna sa cosa significa lasciare da parte parecchi anni della propria vita e dedicarli al calcio. Oggi credo a mio modesto parere che i ragazzi hanno non dico poca voglia, ma si stancano presto, le motivazioni possono essere molteplici ma a volte basta non giocare una o due partite per sentirsi dire “non vengo più”, ai miei tempi si facevano chilometri consapevoli magari di restare in tribuna e il martedì si riprendeva a fare allenamento, perché la passione era tanto forte da aiutare anche a superare le piccole delusioni.

Essere leader di una panchina significa mettere dentro tutta la propria esperienza da calciatore o è tutta un’altra storia?

È difficile passare dal campo alla panchina, gestire uno spogliatoio non è così semplice come giocare a calcio. L’esperienza calcistica può servire per poter trasferire il proprio vissuto personale all’interno del gruppo, ma il compito di allenatore è molto più arduo.

Cosa ha detto la tua famiglia quando hai accettato di guidare la panchina della Vigor 1919?

Sono stati tutti molto entusiasti, la mia famiglia ha sempre appoggiato le mie scelte sia per quanto riguarda la vita calcistica che nel privato, per me sono una parte fondamentale e se sono contento io lo sono anche loro.

Cosa ti ha convinto a sposare questo nuovo progetto della Vigor 1919?

Oltre ad aver giocato nella Vigor ed avere avuto a che fare con tanti tifosi che adesso sono anche dirigenti, ad avermi convinto è proprio la qualità del progetto, portata avanti da persone serie ed umili soprattutto, guidati da un’immensa passione che è fondamentale per muovere il tutto.

Sulla rosa ancora si sta lavorando, ma tu hai già sicuramente una tua idea di gioco, come sarà dunque questa Vigor targata Torchia?

Spero sia una Vigor vincente, poi è il campo a parlare. Di sicuro da parte mia ci sarà il massimo impegno nel trasferire le mie idee ai ragazzi mi piace che la squadra abbia una sua identità e che questa sia riconosciuta all’esterno. Per quanto riguarda la rosa ci sarà da lavorare insieme alla Dirigenza, perché mettendo insieme le due rose (quella del Fronti e della Vigor), si partirà prima con una parziale scrematura a cui si aggiungeranno nuovi innesti per affrontare a meglio il campionato da affrontare.

Lavorerai con il tuo gruppo più sul campo o nello spogliatoio?

Credo non si possano scindere le due cose, è fondamentale secondo me, soprattutto a livello dilettantistico, lavorare sull’aspetto mentale, ma allo stesso tempo è necessario che i ragazzi siano preparati e ben posizionati in campo, ed è un lavoro che porterò avanti insieme alla dirigenza ed ai giocatori più esperti, mi piace il confronto e credo sia l’unico modo per raggiungere i propri obiettivi e fare bene.

Quali sono i tuoi obiettivi relativi a questa nuova esperienza?

Arrivare a maggio con il massimo obiettivo che si può raggiungere in un campionato, le aspettative sono alte, da parte mia sono molto ambizioso ma un’ambizione che non fa rima con presunzione, anzi proprio il contrario per come sono fatto caratterialmente, spero di poter trasmettere questo sentimento alla squadra ed ottenere risultati importanti.

Vuoi mandare un messaggio ai tanti tifosi della Vigor 1919?

Mi impegnerò al massimo perché la Vigor possa tornare nel calcio che conta, ripeto spero di arrivare a maggio con un risultato positivo, poi il futuro sarà comunque la società a deciderlo.

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