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Assemblea PD Lamezia: tenere distanze da amministrazione Mascaro. Tropea rinunci a Vicepresidenza

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa dei segretari di circolo PD riguardo la discussione tenuta nell’assemblea di giorno 7 luglio 2017 e l’elezione alla vicepresidenza di Mariolina Tropea.

Comunicato Stampa

In prossimità della data prevista per la convocazione del consiglio comunale per la nomina del presidente e del vicepresidente del consiglio, dopo la falcidia delle dimissioni a seguito di inchieste, per presunta compravendita di voti, da parte di  un congiunto dell’ex presidente De Sarro e del vicepresidente Paladino, quest’ultimo indagato  dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Crisalide” per avere chiesto appoggio elettorale ad una cosca mafiosa, si infittivano la voci di un presunto inciucio che avrebbe visto la partecipazione  di consiglieri del PD all’elezione del futuro presidente del Consiglio Comunale.

Ai fini delle necessaria chiarezza politica, è stata tempestivamente convocata per venerdì 7 una assemblea generale degli iscritti dei circoli lametini.

L’assemblea, nonostante la convocazione in tempi brevissimi ed il periodo estivo, è stata molto partecipata nelle presenze e negli interventi che hanno evidenziato i vari aspetti per i quali era assolutamente impossibile che il PD di Lamezia partecipasse in alcun modo con propri esponenti a questa amministrazione comunale.

Per una questione di merito, prima di tutto.

Il sindaco, infatti, non aveva dato seguito alla richiesta di una operazione verità verso i Cittadini che avrebbero dovuto essere informati delle responsabilità politiche per accuse così gravi, riguardanti personaggi diversi in punti chiave dell’amministrazione comunale, tra i quali anche il vicesindaco.  Il sindaco ha inteso andare avanti sostituendo i singoli, rattoppando una maggioranza che si sfaldava, non facendosi carico delle responsabilità politiche della crisi amministrativa e della conseguente decisione di azzerare tutti gli incarichi dell’amministrazione comunale scaturita dall’aver vinto le elezioni nella primavera del 2015 con candidati e con voti oggi sotto l’osservazione della magistratura.

Ma v’è stata anche, nel comportamento del sindaco e della maggioranza, una questione di metodo.

Avevamo, in chiarezza ed in consiglio comunale, offerto al sindaco la disponibilità del PD per una collaborazione, esclusivamente nell’interesse cittadino, di tentare di evitare l’ennesimo scioglimento del consiglio. Non abbiamo avuto alcuna risposta politica chiara ed inconfutabile, abbiamo avuto, invece, la nomina della consigliera Tropea alla vicepresidenza attraverso uno scambio di voti tra pezzi di maggioranza e singoli consiglieri del PD, operazione che ha lasciato intravedere che gli accordi sottobanco c’erano stati e che l’obiettivo del sindaco era quello di annullare, con i voti dei consiglieri del PD, i contrasti dentro la sua maggioranza.

E’ evidente che quanto accaduto non interessa in alcun modo il PD di Lamezia che in nessuna occasione ha partecipato a questo genere di accordi.

Il nostro segretario regionale ha ritenuto di intervenire immediatamente per sostenere la richiesta del deputato Barbanti rivolta alla consigliera Tropea di rinunciare all’incarico di vice presidente.

E’ pur vero che i consiglieri Tropea e Zaffina si sono precipitati nello smentire qualunque inciucio, ma il PD di Lamezia resta in attesa di un coerente comportamento con la rinuncia all’incarico.

Ed inoltre il PD lametino, alla luce delle insinuazioni relative ad artefici sotto traccia con attori senza volto, pretende sia fatta chiarezza, soprattutto in vista dell’apertura della fase congressuale e del nuovo tesseramento che dovrà portare alla nomina degli organismi dirigenti del nostro partito in sede locale e provinciale nonché delle prossime tornate elettorale.

Il PD che dovrà emergere dalle nuove iscrizioni, entro ottobre 2017, dovrà necessariamente essere un partito che pone alla sua base rapporti di chiarezza e lealtà dell’agire politico e che dovrà, così come sta facendo in questa fase delicata, dare sempre voce alle decisioni dell’assemblea che rappresenta il territorio.

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