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Attivisti M5S Lamezia: PSC, necessario rispettare le valutazioni del Tavolo Tecnico

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Ora sulla portata (per noi devastante) del PSC, proposto da Giunta Mascaro e Consiglio Comunale, abbiamo finalmente un po’ di documenti regionali da cui poter ricavare dati oggettivi di discussione

Comunicato Stampa

Si tratta nell’ordine: 1) del verbale del Tavolo Tecnico raggruppante i vari Dipartimenti regionali, tra cui quello Territorio e Tutela dell’Ambiente; 2) del parere con cui il Tavolo ha dettato al Comune 12 Valutazioni/Osservazioni/Proposte sul PSC e che Mascaro per oltre un mese e mezzo ha nascosto alla città e ai consiglieri comunali anche della sua (ex?) maggioranza; 3) della precisa risposta data dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente all’interrogazione sul PSC presentata da 9 consiglieri regionali, tra cui i due del M5S.

Da parere del Tavolo Tecnico e risposta all’interrogazione regionale emerge che i Rappresentanti del Tavolo sono “abilitati a esprimere definitivamente ed in modo univoco e vincolante la propria posizione, anche indicando le modifiche tecnico/progettuali/pianificatorie eventualmente necessarie ai fini dell’assenso”, che le 12 Valutazioni/Osservazioni Definitive (cioè il parere urbanistico) sono “da rispettare” e che i contenuti dell’opposizione al PSC trasmessa dal M5S assieme al resto dei progressisti ed ambientalisti sono stati “tenuti in debita considerazione ai fini dell’istruttoria del parere urbanistico” e sono confluite tra le “prescrizioni” di tale “parere”.

E quindi tali 12 Valutazioni, Osservazioni e Proposte sono delle vere e proprie “prescrizioni” che il Comune deve rispettare “ai fini dell’assenso” e non delle semplici esternazioni affidate alla libera interpretazione di Sindaco, Assessore e consiglieri comunali. Chiariamo allora quali sono le “prescrizioni” principali.

Per prima, a nostro vedere, quella che dispone che l’eventuale approvazione definitiva del PSC (da noi osteggiata) ai sensi dell’art. 27 della Legge Urbanistica Regionale (LUR) e dell’art. 20 del Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (QTRP) “dovrà essere corredata … di apposita scheda riepilogativa sul consumo di suolo (dimensionamento) con raffronto tra PRG e nuovo PSC”.

Dando per scontato che non si giunga a falsificarne i dati, da quel raffronto verranno infatti fuori tutte le bugie che finora la Giunta ha sparso sul fatto che il PSC sia stato adeguato ai principi ispiratori del QTRP e che quindi sarebbe in linea con le direttive ONU, UE, nazionali e regionali dettate a tutela di ambiente, rigenerazione urbana, transizione ecologica, consumo zero di suolo perché bene comune e risorsa non rinnovabile, ossia, e per citare Papa Francesco, dettate a salvaguardia del “Creato”.

Nell’attuale PRG ci sono infatti ancora tanti terreni edificabili all’interno del territorio urbanizzato e del c.d. Piano API (cioè l’area intorno al Comune nuovo) da poter costruire residenze e servizi per almeno 30.000 nuovi abitanti, nonché tanti altri ettari ed ettari inutilizzati di aree destinate a sviluppo industriale, artigianale e commerciale. E in una città che ha già perso 4.000 abitanti la fantasmagorica idea di destinare all’edificazione di abitazioni e servizi altri ettari ed ettari ed ettari di terreni ora agricoli farà automaticamente abbassare per eccesso d’offerta il prezzo delle case e dei fabbricati commerciali esistenti, danneggiando le tasche dei cittadini, il bilancio comunale e la stessa nostra economia, senza creare nemmeno un solo posto di lavoro.

In linea con questo c’è la “prescrizione” di dotarsi del Parere di compatibilità paesaggistica di cui all’art. 30 del QTRP, che rilasciano lo stesso Dipartimento Tutela del Territorio e dell’Ambiente e la Sovrintendenza delle Belle Arti. Per gli stessi motivi, assieme alle altre forze ambientaliste e progressiste, daremo battaglia per impedirne il rilascio, documentando il mancato rispetto del divieto di consumo di nuovo solo, che è previsto dal QTRP ed è presidiato da penalità per i Comuni che ne aumentano il consumo e da premialità per quelli che lo riducono.

Infine le “prescrizioni” del Tavolo Tecnico impongono al Comune di stralciare ai sensi dell’art. 20 del QTRP sia le manifestazioni di interessi dei privati successive all’adozione del PSC fatta dalla Amministrazione Speranza, sia quelle approvate “a condizione” che in futuro arrivino all’estensione minima di 30.000 mq. Si tratta di un’evidente botta alla smania della Giunta di soddisfare a tutta carica appetiti di colate di cemento.

Il tutto è poi condito dal monito con cui la Regione rigira ad Amministrazione, RUP e Consiglieri Comunali la competenza e responsabilità di valutare la “completezza e compatibilità generale, coerenza e conformità” del PSC con la vigente e cogente “normativa e con i vigenti piani Sovra-Comunali di pianificazione, con particolare (ma non esclusivo) riferimento ai vigenti” QTRP e ad altri piani paesaggistici e di tutela del territorio. Si tratta di un avviso ai naviganti: sarete voi, non la Regione, eventualmente a violare le norme e, nel caso, a risponderne alla giustizia.

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