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Bagno di folla al primo congresso regionale di Tesoro Calabria

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Grande partecipazione popolare con circa 370 persone presenti nonostante le rigide limitazioni Anticovid rispettate alla lettera’, al primo congresso regionale di Tesoro Calabria, svoltosi ieri sera nel parco urbano di contrada San Pietro Lametino a Lamezia

Comunicato Stampa

Un evento fortemente voluto dal leader del Movimento e candidato alle Regionali dei prossimi 3 e 4 ottobre, Carlo Tansi, che malgrado le regole per evitare il contagio da Coronavirus, la calda serata ancora di piena estate e la sede ‘non centralissima’ in cui si è tenuto l’importante appuntamento, ha ricevuto una palese dimostrazione dell’affetto della gente che continua ad avvicinarsi in maniera spontanea e convinta a Tesoro Calabria, condividendone l’innovativo e trasparente progetto politico.

Nel corso della manifestazione, numerosi sono stati i qualificati interventi che si sono susseguiti come ad esempio i contributi dei maggiori rappresentanti territoriali del Movimento, del sindaco di Crotone Enzo Voce, storico membro del gruppo arancione, e della candidata alla presidenza della Regione Amalia Bruni. Conclusioni, come ovvio, affidate a Tansi.

L’insigne geologo che, cacciato con una vile manovra di Palazzo dalla direzione della Protezione Civile calabrese avendo urtato ingenti interessi particolari di diversi ben individuati gruppi di potere interni ed esterni alla politica, ha deciso di profondere tutto il suo impegno in favore dell’amata terra natia.

Lo stesso leader, comunque sia, ha chiuso i lavori con varie considerazioni fra cui quelle del rifiuto e della contrapposizione nei confronti delle organizzazioni mafiose locali, da tempo immemore infiltrate nella cosa pubblica ai più alti livelli.

Una piovra che ha tentacolarmente avviluppato, soffocandola, la nostra meravigliosa regione contro cui, con il consueto coraggio, Tansi ha tuonato, apostrofando in modo pesantissimo varie famiglie dell’élite ndranghetista quali Muto, Grande Aracri, Mancuso e Piromalli definito lo sterco della Calabria”.​

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