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Colombo: Sanità in Calabria, la “patata bollente” che nessuno vuole

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igor colombo

Fin quando sono i cittadini a scagliarsi contro il commissario ad acta della sanità ci può anche stare, ma quando a farlo è la classe politica attraverso i propri rappresentanti di partito e soprattutto di governo regionale, allora le cose cambiano

Comunicato Stampa

La sanità in Calabria è commissariata da luglio 2010 attraverso un soggetto esterno nominato dal governo centrale per attuare il Piano di rientro. Il governo nazionale mise la Calabria sotto la propria attenzione nel 2008 dopo che vi furono drammatici casi di malasanità e che portarono la morte di tre adolescenti tra Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Fu scoperto che in Calabria vi erano Asp con bilanci truccati ed addirittura altri con bilanci orali (come li definì Tremonti), e chiese subito al governo regionale allora guidato da Loiero dopo l’invio di una commissione, di scrivere un piano di rientro per far quadrare i conti, l’assessore alla sanità la lametina ed ex sindaco della città ,Doris Lo Moro.

Il governatore quel piano lo scrisse nella sua fase finale di governo, poi vi fu il cambio di guida con Scopelliti che divenne lui stesso commissario ad acta per la sanità, ma il governatore non l’osservò, nonostante i continui richiami da Roma dai tavoli di concertazione e discussione. Il governo centrale a quel punto decise di inviare lui un commissario ed i resto è storia recente coi vari cambi, da Pezzi a Scura fino a giungere a Cotticelli.

Però una legge e precisamente la 191/2009, consente a qualunque governatore di assumersi la responsabilità di gestire la sanità in Calabria a patto di riscrivere il nuovo Piano di Rientro, proprio qui viene il bello, perchè? Perchè nessun governatore vuole tale patata bollente nelle mani, il che significherebbe tagliare costi e servizi, depotenziare quindi ospedali e strutture e di conseguenza mettersi contro sindaci del territorio e soprattutto cittadini. I commissari inviati dal governo alla fine non devono candidarsi e chiedere voti, vengono, tagliano e vanno via, mentre invece un governatore e la sua Giunta si, ed ecco da qui l’inganno e l’imbroglio che nessuno svela tra centrodestra e centrosinistra.

Nessuno vuole assumersi la responsabilità e di questo passo il debito aumenta sempre più ed i tagli continueranno indiscriminatamente anno dopo anno, non è il problema il nome del commissario che mandano da Roma, ma quello per cui è chiamato a fare e lo fa benissimo a discapito della salute dei cittadini.

Quindi quando i politici se la prendono con il commissario, sappiate che stanno mentendo, non tutti, perchè alcuni sono talmente sprovveduti che ignorano della legge 191/2009 e quindi alla fine parlano anche in buona fede, e qui non si sa se compatirli o inquadrarli come pedine inconsapevoli di un sistema che continua a negare il diritto alla salute dei cittadini.

Igor Colombo

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