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Comitato Precari MiBACT 4.0: lanciata petizione online

2 min di lettura
I tirocinanti calabresi protestano davanti alla cittadella regionale

La già precaria situazione dei tirocinanti MiBACT della regione Calabria si trova ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria in atto, che rallenta ulteriormente la burocrazia

Il Comitato Precari MiBACT 4.0 si fa promotore di una nuova iniziativa per evitare che cali il sipario sulla situazione dei tirocinanti del settore MiBACT. Riportiamo di seguito quanto presente nel testo della petizione:

L’illusione del funzionamento delle Politiche attive in Calabria ha colpito anche il settore cultura, forse in misura maggiore. Si è trattato di progetti ambiziosi che hanno permesso di mantenere vivi i luoghi della cultura calabresi grazie all’operato degli ormai quasi dimenticati Tirocinanti MiBACT, distinti in tre aree:

  • Area I; soggetti con diploma di istruzione secondaria di primo grado (scuola media) e valutazione reddituale (ISEE)
  • Area II; soggetti con diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma) e valutazione reddituale (ISEE)
  • Area III; Laurea come da bando, valutazione titoli e colloquio

Se per le prime due aree è stato possibile avviare una seconda annualità con le stesse criticità contrattuali, lo stesso non si può dire per l’Area III: quella dei professionisti selezionati con valutazione dei titoli e colloquio. La regione ha espresso chiaramente la volontà di non sopperire nuovamente al personale attraverso l’ausilio dei tirocini, nonostante i luoghi della cultura in Calabria soffrano notevolmente una cospicua carenza di personale. Quello che chiediamo in questa sede è un giusto ed equo trattamento esteso a tutti i colleghi che occupano questo settore:

  • Riconoscimento nazionale  in sede concorsuale dell’anno o degli anni di tirocinio spendibile presso gli uffici di competenza;
  • Pari impegno di spesa in altra forma contrattuale per il rinnovo dell’Area III.

Sostieni i centinaia di lavoratori della cultura che hanno deciso di restare e di lottare nella propria regione, firma la petizione!

E’ possibile sostenere la petizione cliccando qui.

RED.

 

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