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Lamezia Bene Comune: tre mesi senza assessori, città ferma per tatticismi di Mascaro

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Lamezia Bene Comune

Può una grande città come Lamezia continuare a permettersi di non avere figure ben definite alla guida di due assessorati chiave per la vita della città, come le politiche sociali e la cultura e pubblica istruzione?

Comunicato Stampa

Sono trascorsi oltre tre mesi dalle dimissioni delle assessore Gargano e Bambara e tante questioni amministrative decisive per la città restano ferme a causa dei giochi di palazzo di Mascaro per la sua “operazione ricandidatura”, a causa di una maggioranza ormai inesistente e di un centrodestra che a Lamezia non ha deciso cosa fare da grande.

Ma non sono le guerre interne del centrodestra pro e contro a Mascaro a preoccuparci.

Ci preoccupa che a pagare purtroppo è la città, il mondo del terzo settore, dell’associazionismo culturale che da oltre tre mesi non ha nessuna figura di riferimento.

Ci sono temi caldi, urgenze, attività ordinarie e straordinarie che richiedono figure istituzionali che possano seguire le pratiche ogni giorno.

Probabilmente, in tutta Italia, in nessuna città delle stesse dimensioni di Lamezia, un sindaco ricopre deleghe su deleghe e prosegue mesi e mesi con una giunta “monca” senza spiegare ai cittadini in maniera trasparente come stanno realmente le cose.

Perché non viene completata la giunta? E’ mai possibile che gli equilibrismi e le strategie, per arrivare a fine mandato e tentare fino alla fine la ricandidatura, per il sindaco Mascaro siano prioritarie rispetto alla correttezza verso la città che lo ha votato e che merita una giunta nel pieno delle sue funzioni?

Bastano alcuni esempi per capire perché andare avanti per ancora mesi e mesi con due assessorati fondamentali “vacanti” è un serio rischio per la città. Partiamo dalle politiche sociali.

A fine mese la casa di riposo comunale “Bosco S. Antonio” cesserà la sua attività, con i pochi ospiti rimasti e i dipendenti in una situazione di totale incertezza.

Ferme sono le pratiche per i cosiddetti “progetti di vita” per i bambini e ragazzi con disabilità su cui il Comune è già stato condannato, nessuna figura di riferimento per quanto riguarda i finanziamenti ottenuti e che verranno, come quelli relativi alle attività per l’ inclusione scolastica e sociale dei bambini rom.

Può una città come Lamezia affrontare questioni così delicate senza una regia alle politiche sociali? Per non parlare del mondo dell’associazionismo culturale lametino, che continua a lavorare con passione e impegno per il bene della città, senza punti di riferimento e senza interlocutori.

Stiamo andando verso l’estate, il periodo più intenso di iniziative culturali e festival: il sindaco vuole lasciare questo mondo, che rappresenta una delle più grandi risorse della nostra città, brancolare nel buio tra quotidiano ostruzionismo degli uffici e mancate risposte?

Tanti cittadini che gratuitamente e con passione si impegnano per la città possono confermare che è questa la realtà quotidiana.

Non possiamo non riconoscere come tanto Giorgia Gargano quanto Teresa Bambara abbiano rappresentato figure qualificate con cui il mondo del terzo settore e dell’associazionismo culturale in questi anni hanno potuto dialogare e confrontarsi. Oggi solo il vuoto.

Almeno per una volta il sindaco Mascaro dimostri, non con le parole e la propaganda, di mettere al primo posto la città, metta da parte i tatticismi per la “sopravvivenza politica” e riporti la città in una condizione di normalità amministrativa.

Movimento Lamezia Bene Comune

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