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Lamezia, una città divisa anche nel voto

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Terminate le operazioni di spoglio e resi i noti i risultati, è tempo di tirare le somme: a farlo oggi sono gli elettori calabresi tutti. E Lamezia?

Il giorno dopo della battaglia elettorale è da sempre quello della resa dei conti. Ma cosa insegnano alla nostra città le ultime due chiamate al voto? (per l’elezione del primo cittadino e del Presidente della regione)?

Presto detto.

Escludendo accordi elettorali che potrebbero portare alla luce qualche assessorato (si fanno i nomi di Franco Talarico e Mario Magno alla Sanità), ai più la scelta di candidare 17 persone si è dimostrata infelice.

Ogni partito ha una sua stategia, lungi da noi volerci sostituire alle menti pensanti di ogni gruppo politico, ma è voce comune degli ultimi tempi che, esprimendo due massimo tre candidati a coalizione Lamezia avrebbe molto probabilmente potuto ottenere 3-4 consiglieri (più qualche assessore) che avrebbero potuto rappresentare al meglio la città.

Ma come sappiamo bene, i lametini sono affetti da una particolare inclinazione che non permette loro di fare gruppo, e così divisi si è più deboli di fronte alle corazzate Cosenza, Catanzaro e Reggio.

Il tanto agognato bene per Lamezia dovrebbe vedersi anche da queste piccole cose.

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