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Lamezia. Classi del Liceo Fiorentino incontrano Pax Christi

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Lamezia. Classi del Liceo Fiorentino incontrano Pax Christi

Senza diritti umani, non c’è pace

Continua la nostra collaborazione con Pax Christi, dopo gli incontri dello scorso anno, anche quest’anno abbiamo iniziato le nostre conversazioni su temi di estrema attualità.

Oggi 29 novembre è la giornata di solidarietà per i diritti del popolo palestinese.

Si può dire che lo stato di Palestina è figlio delle Nazioni Unite, un figlio che manifesta quella riconoscenza che lo stato di Israele, anch’esso figlio della stessa madre, persiste nel negarle” (Antonio Papisca). Israele e Palestina sono stati fratelli. Anzi, sono fratelli gemelli, perché entrambi nascono il 29 novembre 1947. Entrambi sono figli della stessa madre, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, fondata per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”. Entrambi hanno il diritto di esistere, con la stessa sicurezza, la stessa dignità e gli stessi diritti.

Il 29 novembre è stato scelto poiché in quel giorno del 1947, l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva nella terra di Palestina uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale gestito dalle Nazioni Unite.

Questa in sintesi la conclusione dell’incontro che si è tenuto stamattina nella Biblioteca del Liceo Classico-Artistico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme, che ha coinvolto diverse classi dell’Istituto, insieme ad alcuni esponenti della sezione Pax Christi di Lamezia e in collegamento con Leone, un volontario per la pace e la salvaguardia dei diritti umani, di “Operazione Colomba”, corpo civile di pace. Operazione Colomba è il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII presente da 21 anni in Palestina, dapprima nella Striscia di Gaza e dal 2004 nel Masafer Yatta, a sud di Al-Khalil/Hebron. In questi 21 anni centinaia di volontarie e volontari di Operazione Colomba hanno vissuto 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno accanto alla popolazione palestinese supportandone la resistenza nonviolenta alle sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate da esercito e coloni israeliani.Attualmente stanno conducendo 6 progetti di pace in Medio-Oriente (Palestina – Siria), in America latina (Cile – Colombia), in Europa (Grecia – Ucraina).

Leone ha partecipato al progetto Palestina e ci ha raccontato la sua esperienza. Ha ripercorso la storia del lungo conflitto, fino ai tragici eventi del7 ottobre 2023 quando Hamas e altri gruppi militari palestinesi hanno lanciato un attacco armato dalla Striscia di Gaza, colpendo in modo efferato le comunità israeliane nel sud di Israele vicine al confine con la Striscia, tra cui alcuni kibbutz e un rave party all’aperto. Le vittime accertate dell’attacco palestinese sono state 1200 tra civili e soldati israeliani, mentre altre 239 persone (non solo cittadini israeliani) sono state fatte ostaggio e portate all’interno della Striscia di Gaza, definita come un “carcere a cielo aperto”, una striscia ad alta densità di popolazione dove i palestinesi vivono grazie agli aiuti umanitari.

Altrettanto efferata è stata la risposta di Israele che, in breve tempo, ha dato inizio a massicci bombardamenti sulla Striscia di Gaza, bloccato tutti i rifornimenti di carburante, cibo e acqua e obbligato la popolazione palestinese della parte nord della Striscia ad abbandonare le proprie abitazioni senza avere alcun luogo sicuro dove potersi rifugiare. Successivamente, l’esercito israeliano ha avviato un massiccio attacco via terra. Alla fine di ottobre le vittime palestinesi ammontano a più di 8.000.

Dal 7 ottobre le città e i villaggi Palestinesi sono sotto assedio, le uscite bloccate. Da allora e fino ad oggi si sono susseguite aggressioni e violenze ad AtTuwani e in tutta la Masafer Yatta da parte di coloni e soldati israeliani, che hanno distrutto proprietà private palestinesi e costretto all’evacuazione gli abitanti di una dozzina di villaggi. Dal 7 ottobre l’attività scolastica è stata sospesa in tutti i villaggi dell’area

Ad oggi, sostiene Leone, sembra impossibile realizzare due popoli e due stati a causa della pervasività degli insediamenti dei coloni, così come sembra impossibile la convivenza democratica di entrambi i popoli su un unico territorio.

Con attenzione e desiderio di conoscere le cause, gli eventi in corso e le possibili ipotesi risolutive del conflitto israelo-palestinese, gli studenti hanno posto tante domande a Leone che rispondendo con semplicità e chiarezza, li ha invitati a intraprendere un’esperienza di volontariato a sostegno delle popolazioni martoriate dai tanti conflitti in atto.

Con l’auspicio di poter realizzare un mondo di pace e concordia mondiale, facciamo nostre le parole di Papa Francesco: “Bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale”. “Enc. Fratelli Tutti”

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