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Il Lions Club Lamezia Host celebra la 61a Charter con una serata-evento di teatro, danza e poesia

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Lamezia Terme, 30 giugno 2021. Una serata-evento ai Giardini del Novecento per celebrare la 61a Charter del Lions Club Lamezia Host coincisa con la chiusura dell’anno sociale 2020/2021 sotto la presidenza di Annamaria Aiello

La prima parte della serata ha visto una cerimonia istituzionale alla presenza del 1° Vice Governatore Franco Scarpino, del 2° Vice Governatore Pasquale Bruscino, del Past Governatore Nicola Clausi e di altre autorità lionistiche. Una warm up focalizzata sulle attività dell’anno sociale appena concluso, durante il quale, nonostante l’emergenza pandemica, il Lions Club Lamezia Host – coerente ai valori e all’etica del lionismo – non ha fatto mancare il proprio contributo alle tante istanze sociali.

L’ottima cena, servita all’aperto, è stata piacevolmente inframezzata dalla performance artistica della compagnia teatrale I Vacantusi di Lamezia Terme presieduta da Nico Morelli in collaborazione con la Compagnia teatrale ba17 guidata da Angelica Artemisia Pedatella che ha firmato anche la regia dello spettacolo. Ut pictura, come nella pittura, una performance che ha saputo combinare arte, parola e danza seguendo il filo rosso dell’amore, della bellezza e della poesia.

La direzione artistica dell’evento, la cui architettura performativa è stata realizzata basandosi sulla storia, sui simboli e sui valori fondanti del lionismo, è stata magistralmente curata da Sabrina Pugliese della compagnia dei Vacantusi. L’attrice, fasciata in un sobrio ed elegante abito nero impreziosito da una sola rosa, ha anche offerto una intensa e vibrante interpretazione di Hellen Keller, donna sensibile e coraggiosa capace di coniugare il suo amore per l’arte e l’impegno civile nonostante fosse sordo-cieca. “Sono Hellen Keller. Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i nostri sensi, ma nell’uso che ne facciamo, nell’immaginazione e nel coraggio con cui cerchiamo la conoscenza al di là dei sensi. Sono stata disabile e poi suffragetta, pacifista e attivista. Ho lottato per i diritti di tutti, e quando mi accorsi che la cecità non è negli occhi, ma nel cuore, ho capito perché Dio mi avesse dato un compito così grande da portare a termine. E quando chiesi a quelle persone sotto il simbolo del leone di divenire ‘cavalieri dei non vedenti nella crociata contro le tenebre’, ero certa di non avere più alcuna battaglia da combattere per me stessa”.

Versatile, in equilibrio tra ironia e pathos Angelica Artemisia Pedatella che oltre a firmare la regia, è stata il trait d’union tra le varie situazioni sceniche regalando profonde riflessioni in versi e prosa sulla poesia e sull’amore. “Ut pictura poiesis: erit quae si propius stes te capiat magis, et quedam si longius abstes. La poesia è come un quadro: ci sarà quello che visto da vicino ti prenderà di più, un altro se visto da lontano. Orazio, Ars Poetica, versi 361-362. Sono seduta da ore qui e non riesco a tirare fuori due righe. Eppure sono soltanto parole da scrivere. Non riesco a capire come fanno quelli che pubblicano continuamente libri di poesia! Mi fanno venire davvero i nervi… ed io non ci riesco! Non ho niente da dire, ecco. Ut pictura… come se fosse un quadro. Io credo di osservare ciò che ho intorno, ma lo stesso non mi dice nulla. Forse se riflettessi di più su quelle parole di Orazio… La poesia va vista da vicino, la pittura da lontano. La poesia si ascolta in penombra, la pittura si osserva in piena luce”.

E così la pittura ha preso vita con gli attori della compagnia I Vacantusi che, in suggestivi costumi d’epoca hanno “animato” alcuni celebri dipinti ribaltando la prospettiva e dando corpo e voce ai protagonisti dei ritratti. La dama con l’ermellino di Leonardo (Angela Gaetano) deplora “l’animale” che da secoli le ruba la scena “Io o l’ermellino? Forse neanche ricordano che mi chiamo Cecilia. Cecilia Gallerani ed ero colta! Amavo la letteratura e parlavo con gli artisti. Ma gli artisti sono così, una volta che ti hanno incollato addosso una immagine, hai smesso di vivere. Ed io ho smesso di essere io per secoli”. Poi la doppia redenzione de La Maddalena di Caravaggio (Maria Perri) che da giovane prostituta diventa icona immortale “Quando mi hanno messo in quella cornice dorata, come mi sono sentita bene! Ho sentito che la mia bellezza non sarebbe sfiorita più”. Ancora L’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina (Rita Scalzo) che esalta il valore del mistero “Avvolte in un manto. Le donne sacre sono così, come il mistero […]. Il mio non è un semplice velo per nascondermi, un velo di pudore. Il mio velo è vita”. Infine, il potente e commovente “Inno all’amore” di S. Paolo che introduce Gli amanti di Magritte (Nunzio Santoro e Angelica Artemisia Pedatella) per essere, poi, desacralizzato da parole piene di intelligente ironia “Tutte le lettere d’amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d’amore se non fossero ridicole, certo… Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore, come le altre… ridicole! Le lettere d’amore, se c’è l’amore, devono essere ridicole…”

Dinamismo e grazia nelle incursioni danzanti dei ballerini Giada Guzzo e Raphael Burgo che hanno dato intensità alle scene più toccanti concludendo con una appassionata interpretazione de La canzone degli amanti di Franco Battiato.

Nel finale una parentesi di sana allegria con la presenza del poliedrico attore/cabarettista Gennaro Calabrese che ha offerto una rutilante carrellata dei suoi personaggi più noti tra cui Giuseppe Conte, Papa Francesco, Alessandro Borghese, Gigi Marzullo, il governatore Vincenzo De Luca.

Una serata ben calibrata tra emozioni e leggerezza che si è conclusa con il taglio della torta e le parole, commosse, della Presidente Annamaria Aiello la quale, nel ringraziare tutti i presenti, ha voluto ribadire la propria positiva esperienza all’interno del Lions Club Lamezia Host.

“La verità e le rose sono avvolte da spine” diceva Melvin Jones, fondatore dei Lions e una rosa, leitmotiv dell’evento, è stata offerta dalla Presidente Aiello agli ospiti e ai soci per suggellare una serata che si è rivelata densa di contenuti culturali e umani a conclusione di un anno intenso, concreto, operativo e ricco di innumerevoli e importanti iniziative nello spirito che incarna il motto lioninistico “We serve”.

 

 Giovanna Villella
[ph_Lorenzo Cardamone]

 

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